Le Poulaine, una particolare calzatura molto in voga nel medioevo, prodotta in Europa dal XII al XV secolo. Queste scarpe polacche non erano affatto pratiche, con una punta allungata che superava di molto la lunghezza del piede dell’indossatore. In genere si realizzava in velluto, ma i più ricchi potevano permettersi la stessa calzatura in cuoio. Non sappiamo da dove sia nata questa moda, ma probabilmente queste forme bizzarre si ispirano a mode Orientali.
Se non sappiamo quasi nulla sulle sue origini, possiamo dire che i primi a realizzare questo tipo di scarpa furono i polacchi. In seguito la corte borgognona ne promosse l’utilizzo, diffondendo la moda anche nell’Europa meridionale, come in Spagna e in Italia. La loro forma passò ad indicare lo stato sociale dell’indossatore. La tipica forma a punta è divenuta celebre, tanto che quando le vediamo la nostra mente corre subito al Medioevo. La lunghezza della punta era variabile, possiamo pensare che la indossassero solo gli uomini, ma in realtà era una scarpa indossata anche dalle donne. Ma per gli uomini la punta si presentava decisamente più allungata.
In genere la lunghezza della punta non superava la metà della lunghezza della scarpa, ma nelle grandi corti dei nobili le loro dimensioni raggiungevano lunghezze molto bizzarre. Proprio ad indicare l’alto status sociale. Le Poulaine si indossavano sia negli spazi chiusi che all’aperto, ma in battaglia si evitava di metterle, in quanto non funzionali al movimento agile.
Nonostante questo, però, questa moda divenne talmente incontrollabile che alcuni nobili richiesero che le calzature, per l’uso bellico, presentassero una forma appuntita. Proprio per questo si crearono delle armature con le scarpe appuntite, ma l’esito in battaglia non fu allegro, per così dire. I cavalieri, per la disperazione, pare fossero costretti a tagliare le punte con la spada. Questo accadde durante la battaglia di Nicopoli, combattuta tra l’esercito ottomano e quello francese, i soldati mozzarono le scarpe per velocizzare la ritirata.