Da quella di Newton a quella di Steve Jobs, le mele famose sono tante nella storia. Una però è forse più famosa di entrambe. Stiamo parlando di Guglielmo Tell, incredibile balestriere svizzero del XIV secolo, e della sua storia avvolta dal mito.
La Svizzera del tempo non era ancora unita né tantomeno indipendente. Il giogo della casata austriaca degli Asburgo gravava anche in territorio elvetico, e anche qui gli Asburgo non ci tenevano particolarmente a farsi amare dai propri sudditi.
Il governatore Gessler dirigeva il dominio feudale in modo insopportabile, al punto che aveva fatto esporre un cappello nella piazza di Altdorf di fronte al quale tutti dovevano chinarsi come segno di rispetto nei confronti della casa regnante.
Forse avrete già immaginato che il protagonista della vicenda non si piegò a tale assurda imposizione. Proprio per questo il 18 novembre 1307 fu processato insieme al figlio e punito in un modo davvero peculiare: avrebbe dovuto scoccare una freccia dalla sua balestra e colpire la famigerata mela. E fin qui nulla di strano, se non fosse che la mela si sarebbe trovata sulla testa del giovanissimo figlio.
Il balestriere di Altdorf però sapeva farci con le balestre e la sua fama non era ingiustificata. La freccia che scoccò quel giorno colpì in pieno il frutto, a pochi millimetri dalla testa del figlio. Una cronaca racconta che Tell avesse portato con sé due frecce e che quando il governatore Gessler gli chiese a cosa gli servisse la seconda freccia, freddamente rispose che l’avrebbe usata per colpire lui nel caso avesse ferito suo figlio.
Il carattere frizzantino non aiutò di certo Tell e Gessler, ricordiamolo, non era di buon cuore.
Dunque nuovo arresto e trasporto al di là del “lago dei Quattro Cantoni” per essere imprigionato. Secondo alcune fonti una tempesta gli permise di fuggire, secondo altre fu la magnanimità di alcuni carcerieri che lo rilasciarono in seguito.
Molti sostengono che questo è stato il primo atto di volontà nazionalistica svizzera e infatti molti testi riportano la storia appena narrata. Ogni patria ha i propri eroi: coraggiosi, impavidi e rispettati, quello della Svizzera forse anche un po’ peperino.
La prossima volta che vi sentirete coraggiosi provate a pensare a Guglielmo Tell, ma non provate ad imitarlo.