Leon Trotsky una delle principali forze trainanti della rivoluzione russa dell’ottobre 1917. Morì dopo aver ricevuto una ferita mortale alla testa inflittagli dallo spagnolo Ramon Mercader inviato dal governo Comunista a Città del Messico, il 21 agosto 1940. Negli anni successivi alla rivoluzione del 1917, mentre infuriava la guerra civile tra russi “rossi” e “bianchi”, Trotsky, divenuto “Commissario del Popolo per la Guerra” (1918-25), creò e organizzò l’Armata Rossa a partire dalla “Guardia Rossa”. Una sorta di milizia di soldati e operai armati guidata da sottufficiali che fungeva da braccio armato del bolscevismo. Questo si rivelò fondamentale per la sopravvivenza del primo Stato comunista della storia.
L’Armata Rossa fu indottrinata ideologicamente fin dal primo giorno, poiché si riteneva essenziale che la nuova forza militare fosse politicamente identificata con il regime bolscevico. Promosse l’idea della “rivoluzione permanente“. Mentre in Patria si voleva instaurare il “socialismo” ma in un solo paese, Trotsky sosteneva il “socialismo in un solo Paese”. Un processo che avrebbe portato, nella sua ottica, ad una “rivoluzione permanente e mondiale”. La rivoluzione permanente è una teoria coniata da Marx ed Engels intorno al 1850, ma fu lui a portarla all’estremo. Nella sua opera, Leon Trotsky definisce la rivoluzione permanente attraverso 14 tesi fondamentali.
Dopo la morte di Lenin, le cose in Russia si facevano molto difficili per lui, dunque si vide costretto a fuggire. Quando l’uomo si rifugiò in Messico, le grandi purghe staliniane erano già iniziate e tutta la sua famiglia che viveva in Russia subiva vessazioni già da anni. Il 24 maggio 1940 uscì indenne da un attentato, quando un commando di venti uomini armati mitragliò la sua stanza nella casa in Messico dove viveva con la moglie Natalia e il nipote Esteban Bolkow.
Si faceva molto viva in lui la consapevolezza che non sarebbe uscito vivo da questa caccia serrata. Il tempo non gli diede torto. Infatti nello stesso anno un colpo lo ferì mortalmente, causando la fine di uno dei personaggi di spicco del panorama contemporaneo.