Il 15 aprile 1920 nella cittadina di South Braintree, a sud di Boston, una rapina a mano armata presso un calzaturificio decretò l’assassinio di un contabile e una guardia armata. La cittadinanza, scossa dall’accaduto, chiese immediatamente giustizia. In assenza di prove accertate sulle quali poter basare un’indagine, le autorità locali imputarono il crimine ai due immigrati italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Iniziò così uno dei casi di malagiustizia statunitense più noti del secolo scorso.
Sacco e Vanzetti, pugliese il primo, piemontese il secondo, erano due immigrati giunti in America alla ricerca di una terra promessa. Purtroppo il paese a stelle e strisce si rivelò essere tutt’altro. I due, sebbene non si conoscessero prima del lungo viaggio atlantico, ebbero modo di frequentare gli stessi circoli anarchici. Entrambi lavoratori, entrambi sofferenti per una condizione di vita precaria.
Nel momento in cui scoppiò la guerra nel 1914, Sacco e Vanzetti fuggirono in Messico per evitare l’arruolamento. Terminato il conflitto, essi rientrarono in Massachusetts. Tuttavia il governo li teneva sott’occhio, tanto perché italiani immigrati, quanto per le loro idee politiche. Quando si presentò l’occasione di incastrarli (non importa se il pretesto fosse veritiero o meno) gli agenti non ci pensarono due volte. D’altronde gli USA di quegli anni temevano la sovversione politica più di qualunque altra cosa e due anarchici, per di più italiani, non potevano essere di certo ben visti.
Seguirono 7 anni di udienze, fino al verdetto finale: Sacco e Vanzetti furono condannati alla sedia elettrica. Gli inquirenti potevano contare anche sulla confessione di un altro uomo, il quale poteva corrispondere al rapinatore di South Braintree. I giudici non vollero saperne nulla. L’opinione pubblica reagì con violente proteste. Appelli internazionali giunsero per fermare il caso di malagiustizia.
Addirittura l’Italia (e stiamo parlando dell’Italia del ventennio…), attraverso il Ministero degli Esteri, chiese la grazia per i due anarchici. Lo stesso fece Papa Pio XI, ma a nulla servirono questi tentativi. Per la giustizia americana erano delle vittime sacrificali. Il 23 agosto 1927 Sacco e Vanzetti andarono incontro al loro destino. Successivamente rivolte popolari scoppiarono in tutta Europa.
Durante il secondo dopoguerra l’Italia iniziò a lavorare per la riabilitazione della memoria dei due connazionali. Finalmente nel 1977, mezzo secolo dopo l’esecuzione, il governatore del Massachusetts dichiarò la cancellazione della colpevolezza di Sacco e Vanzetti (anche se ciò non si tradusse nel riconoscimento della loro innocenza).