Per americani ed europei il Vietnam era l’ultimo baluardo contro il comunismo nel sud-est asiatico. Combattere era non solo necessario, ma vitale da un punto di vista politico-strategico. E fu così che dagli anni immediatamente successivi alla guerra di Corea, gli USA rivolsero le loro attenzioni alla regione vietnamita, attenzioni che si tramutarono in vera e propria ingerenza negli affari interni e decisionismo sulle questioni estere.
Ha senso, secondo noi, raccontare questa sequela di avvenimenti precedenti allo scoppio vero e proprio delle ostilità, partendo dal 1955, anno del vertice di Ginevra. Tra i mille punti toccati, si giunse alla questione Francia-Vietnam. La decisione fu chiara: le truppe occidentali si sarebbero ritirate e il paese, seguendo l’esempio coreano, sarebbe stato diviso secondo il 17° parallelo in un nord filocomunista e un sud vicino agli USA.
Negli anni la presenza statunitense (con il supporto dei restanti francesi) causò una progressiva degenerazione della situazione: i rapporti con il nord vietnamita erano sempre più tesi. La tanto decantata occidentalizzazione della società nascondeva una neppure troppo velata corruzione governativa e un accentramento del potere verso gli uomini forti del Vietnam del sud.
L’impegno statunitense si tradusse anche con l’addestramento militare dell’ARVN – l’esercito regolare del Vietnam del sud. Nel 1960 Kennedy diventa presidente. La convinzione che in territorio vietnamita debba resistere la presenza americana in nome della lotta anticomunista è ben radicata anche nella mente del giovane democratico. Una presenza che sotto Kennedy conosce non solo sostegno, ma anche rinforzo.
Destabilizzati dall’azione americana, i Viet Cong del nord chiesero ed ottennero il supporto cinese. Già dal 1962 la situazione iniziava ad avviarsi verso l’irrimediabilità. L’ARVN si rifiutava di contrastare le azioni terroristiche dei Viet Cong. Nel mentre gli americani agivano sottotraccia iniziando a testare napalm e il noto “agente arancio” sulle foreste vietnamite. Ma Kennedy lasciava fatalmente il posto a Johnson mentre il contesto precipitava.
Un incidente nel golfo di Tonchino nel luglio del ’64 ed errori di traduzione con i quali la storiografia deve fare ancora i conti decretarono l’escalation degli eventi. Il Vietnam del nord entrò in quello del sud con l’intenzione di conquistare Saigon; gli USA risposero con infiniti bombardamenti. Nel marzo del 1965 mezzo milione di marines furono schierati sul campo. La motivazione verteva sulla difesa delle basi aeree statunitensi: iniziava così la guerra in Vietnam.