Storia Che Passione
Accadde oggi: 27 aprile

Accadde oggi: 27 aprile

Almanacco del 27 aprile, anno 1521: sulle dorate spiagge di Mactan, nelle Filippine, muore l’esploratore portoghese Ferdinando Magellano. Non fu una tempesta, un ammutinamento o la malattia a troncare la sua vita, bensì una piccola e quasi insignificante battaglia, coinvolto in un conflitto locale che poco o nulla aveva a che fare con la missione originale della sua epica spedizione. La morte di Magellano mutò irreversibilmente l’esito dell’epopea finanziata dalla corona di Spagna e votata alla circumnavigazione del globo in senso est-ovest. Viaggio di cui il suo capitano e principale ispiratore non vide la conclusione.

Accadde oggi: 27 aprile

Come si arrivò dunque a questa fine così ingloriosa, materializzatasi il 27 aprile 1521? Il portoghese Fernão de Magalhães – poi latinizzato in Ferdinandus Magellanus, da cui Ferdinando Magellano – si pose al servizio della Spagna e per quest’ultima partì nel 1519 con l’intento di raggiungere le fantomatiche Isole delle Spezie (le Molucche, parte dell’arcipelago malese). La rotta però sarebbe stata diversa da tutte quelle tracciate dai predecessori; Magellano avrebbe navigato verso occidente. Alla testa di cinque navi e dopo un viaggio tormentato, scoprì e attraversò lo stretto che oggi porta il suo nome, giungendo nell’Oceano Pacifico (chiamato così per la quiete che lo contraddistinse), toccando le Filippine nel marzo del 1521.

Brevissimo inciso: è bene sottolineare come tutte le specifiche sul leggendario viaggio sono a noi note grazie al resoconto di Antonio Pigafetta, il vicentino che partecipò alla prima circumnavigazione del globo al fianco di Magellano e che miracolosamente rientrò in Europa nel 1522. Ed è proprio Pigafetta a raccontarci della dipartita dell’esploratore lusitano al servizio della corona spagnola degli Asburgo.

27 aprile prima circumnavigazione del globo

Il 17 marzo Magellano e suoi uomini sbarcarono nelle Filippine, sull’isola di Homonhon, descritta come idilliaca, variopinta, ricca di vita e serenità. Dopo la veloce tappa a Limasawa, dove venne celebrata la prima messa nella storia delle Filippine, le navi sbarcarono a Cebu, dove il re Humabon si convertì al cristianesimo, convincendo il suo popolo a fare lo stesso. Il capo locale accettò di sottomettersi al volere del Dio venerato dagli europei, ma ad un prezzo. Quest’ultimi avrebbero dovuto aiutarlo a soggiogare un altro capo del posto suo rivale: Lapu-Lapu, re di Mactan.

Magellano sottostimò la forza dei guerrieri dell’isola di Mactan. Pensò che una sessantina di uomini bardati, muniti di archibugio, avrebbero potuto sbaragliare diverse centinaia di indigeni senza corazze e armi moderne. Pensò male. La popolazione autoctona costruì degli scudi in legno massiccio, capaci di resistere a proiettili e dardi delle balestre. Quando gli spagnoli compresero quanto poco efficaci fossero le loro dotazioni, fu troppo tardi per ritirarsi. La battaglia di Mactan, combattuta sulla spiaggia dell’isola, si risolse in una vittoria degli indigeni a discapito degli europei.

27 aprile isola di Cebu e di Mactan

La cronaca di Pigafetta torna ancora in nostro aiuto, fornendoci dettagli essenziali sull’episodio. Sembra che Lapu-Lapu diede l’ordine di accanirsi contro il capitano della spedizione una volta riconosciuto. Così fu: quando i guerrieri di Mactan individuarono Magellano, lo puntarono in massa. Trafitto più volte, per l’esploratore non ci fu più nulla da fare. Successivamente i marinai chiesero le spoglie del loro capitano, ma i nativi rifiutarono la concessione. Secondo la loro cultura, trattenere il corpo di un guerriero proveniente da tanto lontano sarebbe stato un fattore deterrente contro ogni altro nemico intenzionato a sovvertire l’ordine di Mactan.

27 aprile morte Magellano

Oggi un cenotafio è posto vicino la spiaggia dove presumibilmente morì l’esploratore portoghese il 27 aprile 1521. Dopo la morte di Magellano il destino della missione prese una piega tutt’altro che liscia. Si succedettero diversi capitani, ultimo dei quali fu Juan Sebastián Elcano. Il navigatore basco prese il comando della Victoria e decise di tornare in Spagna circumnavigando l’Africa. La Victoria, unica nave superstite delle cinque partite tre anni prima, raggiunse Sanlúcar de Barrameda, presso la foce del Guadalquivir, in Andalusia, il 6 settembre 1522. Dei 237 che ne partirono, ne tornarono solo 18. Eppure la prima circumnavigazione del globo terracqueo era stata completata…