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Foto del giorno: il salvataggio dell'11enne Terry Jo Duperrault

Foto del giorno: il salvataggio dell’11enne Terry Jo Duperrault

Fotografia di anonimo, al largo delle Bahamas, 16 novembre 1961. L’11enne Terry Jo Duperrault viene avvistata mentre si trova in balia del mare a bordo di un piccolo galleggiante in sughero. La ragazzina è una sopravvissuta, si dice di un naufragio, ma la verità, che lei sa di conoscere, è di tutt’altra natura. Oltre ad essere una superstite, la piccola di casa Duperrault è orfana, vittima e testimone. Per comprendere il senso di questi sostantivi bisogna fare un passo indietro e addentrarci nella terribile vicenda della Bluebelle, iniziata nell’estate del 1961.

Foto del giorno: il salvataggio dell'11enne Terry Jo Duperrault

Una famiglia di Green Bay, Wisconsin, decise di intraprendere un viaggio di relax che dalla Florida li avrebbe condotti fino alle Bahamas, isole tra le più affascinanti e paesaggisticamente attrattive al mondo. Prima di essere uno sfizio, si trattava di un sogno, che Arthur Duperrault, padre di famiglia nonché ex marine, coltivava da 15 anni. Assieme a lui vi erano la moglie Jean e i tre figli, Brian (14 anni), Terry Jo (11 anni) e René (7 anni).

Il programma accuratamente pianificato da Arthur prevedeva: il noleggio di uno yacht, con annessi servigi di un velista suo amico, Julian Harvey, e di una cuoca, Mary Dane Harvey – moglie del capitano; lo stazionamento al largo delle isole Bahamas e l’attracco in qualche località di rilievo, per coronare la vacanza da sempre agognata.

La famiglia Duperrault e i coniugi Harvey salparono l’8 novembre 1961. Julian Harvey avrebbe pensato a tracciare la rotta e a governare il veliero, gli altri invece si sarebbero goduti a bordo una vacanza “da una volta nella vita“. Fino al quarto giorno di navigazione tutto procedette secondo i piani, tra risate, serenità diffusa e tanta, tantissima voglia di esplorare le località paradisiache offerte dalle isole caraibiche. Oscuri presagi tuttavia si addensano all’orizzonte.

Terry Jo Duperrault Bluebelle

È la quiete notte del 12 novembre. Come da programma, la barca sta tornando negli Stati Uniti, direzione Florida. Sotto coperta dormono tutti, o quasi. L’inquieto capitan Harvey si dirige nella sua cabina. Nella sua mente prende forma un’ipotesi diabolica: uccidere la moglie per riscuoterne la polizza assicurativa sulla vita, far passare la morte come accidentale, sfruttare la testimonianza favorevole della famiglia Duperrault e filarla liscia. Qualcosa va storto. Forse Brian, il primogenito, nota quanto sta accadendo a bordo e cerca di avvisare i suoi. Purtroppo dalla sua bocca esce solo un urlo strozzato. Lui, la sorellina più piccola, mamma e papà, cadranno vittime della furia assassina di Julian Harvey.

Si salva solo Terry Jo, stranamente risparmiata dall’omicida. Quest’ultimo danneggia irrimediabilmente l’imbarcazione, così da condannarla all’affondamento. Sale sul gommone d’emergenza con il cadavere della piccola René e prende il largo. L’11enne Terry Jo, che negli occhi ha ancora la tetra immagine dei suoi cari senza vita, riesce a liberare un galleggiante in sughero e a gettarsi in acqua.

Terry Jo Duperrault storia giornali

Passano poco più di 24 ore e intorno alla mezzanotte del 13 novembre una petroliera trae in salvo Julian Harvey. Le autorità delle Bahamas richiedono la presenza del capitano della Bluebelle a Nassau, dove si dovrebbe svolgere un interrogatorio. Harvey racconta la sua versione dei fatti: una tempesta ha sbalzato lui e la piccola René fuori dall’imbarcazione. Il naufragio non avrebbe risparmiato gli altri a bordo, colti alla sprovvista da un micidiale incendio. L’uomo ha provato a rianimare la settenne, senza tuttavia riuscirci. Le forze dell’ordine non si fidano troppo della deposizione, eppure lasciano ripartire Harvey per Miami non potendo smentire in alcun modo la sua narrazione.

L’unica che può raccontare una storia diversa è una ragazzina di 11 anni, in quel momento alla mercé di onde e squali, senza acqua, cibo o strumenti per la segnalazione. È un mercantile greco a ritrovare Terry Jo il 16 novembre. A quel momento risale l’iconica fotografia grazie alla quale la vicenda assume risalto mediatico internazionale. La ragazzina con addosso una camicia bianca e dei pantaloni rosa viene fatta salire a bordo, per quanto possibile tranquillizzata e trattata con estrema cura. Precauzioni che non impediscono alla piccola di cadere in uno stato semi-comatoso.

Terry Jo Duperrault dopo il ricovero

Trasportata d’emergenza in un ospedale di Miami, viene ricoverata a causa delle gravi scottature solari patite nelle 82 ore di deriva, nonché per l’ipotermia e la disidratazione. Due giorni dopo il ricovero Terry Jo Duperrault racconta la sua versione dei fatti, contraddicendo la storia di Harvey. Il 17 novembre (perciò prima della deposizione ufficiale dell’11enne) Julian Harvey viene a sapere del salvataggio. Si trova nel bel mezzo di un interrogatorio ed esclama “Oh mio Dio! Non è meraviglioso?”. Subito dopo riesce a farsi esonerare da ulteriori domande perché troppo stanco. Prende un’automobile, guida per venti minuti, fa tappa in un motel a Biscayne Boulevard dove affitta una camera sotto falso nome. Da quella stanza non uscirà più vivo.

Il quadro è chiaro agli investigatori, che ricostruiscono fedelmente la tragica vicenda. Dopo l’accaduto, Terry Jo Duperrault entrò in un pesante stato depressivo. Erano gli anni ’60 e la sensibilità a tal riguardo era diversa da quella che possediamo oggi. Alla bambina non si offrì alcuna consulenza psicologica. I traumi del passato fecero sì che per vent’anni Terry Jo (Tere dopo aver cambiato nome per non essere associata al fatto di cronaca nera) non aprisse più bocca sull’episodio.

Terry Jo Duperrault signora

Quella bambina undicenne oggi è una signora di 75 anni. Si è sposata, ha avuto dei figli e nel 2010 ha pubblicato un romanzo autobiografico per raccontare quanto accaduto sulla Bluebelle il 12 novembre 1961. Impressa nella memoria collettiva è la fotografia della ragazzina al largo delle Bahamas, vittima di una follia omicida, orfana del mare.