Almanacco del 22 aprile, anno 1970: su iniziativa di un senatore statunitense si celebra la prima “Giornata della Terra”, dedicata alla sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità, nonché alla promozione di una coscienza ecologica globale. Nata in un ristretto contesto nazionale esattamente 55 anni fa, la manifestazione ha assunto carattere globale nel 1990. Oggi rappresenta la più grande celebrazione ambientale del pianeta, con un coinvolgimento stimato di oltre un miliardo di persone sparse in 190 paesi.

La Giornata della Terra è un’occasione ricorrente per mobilitarsi sul piano civile e scientifico. Un momento in cui tutti devono soffermarsi su un concetto di vitale importanza: le risorse naturali sono limitate ed è nostro dovere, in qualità di specie umana, tutelarle secondo modalità riconosciute e concordate su un piano dialettico internazionale.
L’evento che dagli anni ’70 dello scorso secolo commemora il mondo si distingue per una marcata valenza simbolica, sociale e politica. Infatti tutte le nazioni del mondo (chi più, chi meno…) si attivano per l’organizzazione di eventi pubblici, campagne educative, iniziative legislative, azioni di pulizia, piantumazioni e incontri scolastici/accademici.

Perché proprio il 22 aprile? La data, come è facile immaginare, non è casuale. Si iniziò a discutere globalmente di tematiche ambientali nel 1962. All’epoca la scrittrice Rachel Carson diede alle stampe un vero e proprio manifesto dei movimenti ambientalisti mondiali, intitolato Primavera Silenziosa. Altri episodi noti come la fotografia NASA scattata al pianeta Terra che sorge – Earthrise – e i disastri ecologici come la fuoriuscita di petrolio della Santa Barbara o l’incendio sul fiume Cuyahoga (entrambi nel 1969) contribuirono a sensibilizzare la classe politica e l’opinione pubblica occidentale.
Uno di quelli che vide con i propri occhi la catastrofe della Santa Barbara fu il senatore democratico americano Gaylord Nelson. L’ex governatore del Wisconsin prese spunto dalle direttive a tema ambientalista concordate nella conferenza dell’UNESCO svoltasi a San Francisco (revisionate e sottoscritte dal Segretario Generale delle Nazioni Unite U Thant) e propose per il 22 aprile 1970 di mobilitarsi su scala nazionale in difesa dell’ecosistema terracqueo. In accordo con lo studente e attivista Denis Hayes, nominato coordinatore nazionale dell’evento, si diede vita alla primissima Giornata della Terra. A coniare il nome fu lo scrittore pubblicitario Julian Koenig.

All’appello di Nelson e Hayes il 22 aprile 1970 risposero circa 22 milioni di americani. Essi scesero in piazza per protestare contro l’inquinamento, il degrado urbano e la devastazione incontrollata degli ecosistemi. Tuttavia dovette trascorrere un ventennio prima che la manifestazione approdasse su un piano internazionale. Hayes, il coordinatore del 1970, annunciò che nel 1990 la Giornata della Terra sarebbe stata celebrata in tutto il mondo. Così fu, con l’attiva partecipazione di oltre 140 paesi e 200 milioni di persone.