Almanacco del 17 aprile, anno 1986: si conclude con un formale trattato di pace una delle guerre più longeve e al contempo assurde che la storia recente ricordi, quella tra Paesi Bassi e Isole Scilly. Scoppiata il 30 marzo 1651, durata la bellezza di 335 anni, la plurisecolare guerra tra le Isole Scilly e i Paesi Bassi merita come minimo un accenno storico, seppur irrilevante per i grandi equilibri mondiali. Lo merita tanto per la sua peculiare durata, quanto per il fatto che non causò neppure una vittima, non essendo mai stato sparato un colpo in più di tre secoli di ostilità.

Per capire come scoppiò questa presunta guerra tra le isole al largo della Cornovaglia, nell’estremo sud-ovest britannico, e i Paesi Bassi, all’epoca Repubblica delle Sette Province Unite, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e soffermarci alla metà del XVII secolo. Correva l’anno 1651, la guerra civile inglese era agli sgoccioli. Cromwell stava schiacciando le ultime sacche di resistenza realiste, sparse qua e là sul territorio del non più regno, ma Commonwealth d’Inghilterra.
Il grosso della marina realista venne scacciata da una delle sue ultime roccaforti, la Cornovaglia. La flotta riparò dunque nelle Isole Scilly (anche dette “Isole Sorlinghe”), sulle quali vigeva il comando di John Granville, primo conte di Bath. Un fedelissimo della corona, per intenderci. Ed è qui che viene il bello. La Repubblica delle Province Unite si schierò dalla parte dei parlamentari, considerandola la fazione con più probabilità di vittoria. Scelse bene, ma dovette pagare comunque lo scotto della marina realista, in prima linea quando si trattava di affondare i mercantili olandesi nello stretto della Manica.

La Repubblica Olandese decise di delegare al tenente ammiraglio Maarten Harpertszoon Tromp l’autorità necessaria per discutere con i realisti presenti sulle Scilly a riguardo di risarcimenti e indennizzi sui beni commerciali andati perduti. Non ricevendo risposta alcuna, il tenente ammiraglio dichiarò guerra specificamente alle isole sotto il comando realista. Questo il 30 marzo 1651. L’ufficiale della marina olandese non presentò tuttavia un’autentica dichiarazione di guerra. Egli si limitò a presentare una notifica sull’apertura delle ostilità. La differenza non è fine a se stessa, perché è da questa controversia che gli storici giustificano o meno lo stato di guerra intercorso tra l’arcipelago al largo della Gran Bretagna e i Paesi Bassi.

Dalla “dichiarazione” di Tromp alla fine della guerra sul mare passarono un paio di mesi. Nel giugno 1651 l’ammiraglio repubblicano Robert Blake sbaragliò quanto rimasto della flotta monarchica. Gli olandesi a quel punto non avvertirono più nessuna minaccia proveniente da quell’angolo di mare e se ne tornarono a casa. A causa della particolarità della situazione – una dichiarazione di guerra contro una piccola porzione dell’Inghilterra – nessuno pensò mai di sottoscrivere un trattato di pace che coinvolgesse Paesi Bassi e Isole Scilly.

Né i rappresentanti al seguito di Cromwell, né quelli della Repubblica delle Province Unite menzionarono in seguito la questione, dimenticandola per sempre. Chi invece non perse la memoria del conflitto furono gli abitanti delle Sorlinghe, tra i quali andò affermandosi nei secoli una leggenda popolare. Secondo la medesima, se solo l’avessero voluto, gli olandesi avrebbero potuto attaccare l’arcipelago da un momento all’altro, visto lo stato di guerra ancora in vigore.
La leggenda popolare sopravvisse per più di tre secoli, fin quando Roy Duncan, storico nonché presidente del Consiglio delle Isole Scilly, volle vederci chiaro. Scrisse all’ambasciata olandese a Londra, che confermò l’assenza di un formale trattato di pace. Di conseguenza, l’ambasciatore olandese Rein Huydecoper visitò le Sorlinghe. Il 17 aprile 1986, Duncan e Huydecoper firmarono un accordo di pace. Posero così fine a un conflitto che, sebbene privo di ostilità reali, era tecnicamente durato 335 anni.

Dopo la firma del 17 aprile 1986, il diplomatico olandese si lasciò scappare una scherzosa frase. Disse come per gli abitanti delle Scilly doveva essere stato un incubo sapere che da Amsterdam avrebbero potuto attaccare in qualsiasi momento.