Il 22 settembre 1914 è una data che Wenman Wykeham-Musgrave, detto “Kit”, non poté mai dimenticare nella sua lunga vita. La sua storia è incredibile, eppure poco nota al grande pubblico. Pensate che Kit Wykeham-Musgrave sopravvisse in quella stramaledetta data non a uno, neppure a due, ma a ben tre affondamenti, causati dai siluri di un U-Boot tedesco al largo della costa olandese. Fortunato lui, sfortunati quelli che lo accolsero a bordo…

Il contesto è abbastanza intuibile, visto l’anno pocanzi citato. La Prima guerra mondiale era scoppiata da circa due mesi. Mentre gli occhi del mondo erano puntati sulla controffensiva anglo-francese sull’Aisne, sulla disastrosa ritirata austro-ungarica dalla Galizia, nonché sulla strenua resistenza serba contro le spallate asburgiche sul fiume Drina, qualcosa accadeva anche sui mari. Le due potenze egemoni in ambito navale erano Gran Bretagna e Impero tedesco. I primi mesi dallo scoppio delle ostilità trascorsero all’insegna della difesa conservativa delle basi navali. A ciò si aggiungevano operazioni inerenti la stesura di mine sottomarine per ostacolare il naviglio mercantile nemico. Il tutto accadeva nel Mare del Nord, bacino di comunicazione per la Grand Fleet britannica e la Hochseeflotte tedesca.
Operazioni che diedero tuttavia modo alle rispettive squadre navali di affrontarsi in piccoli scontri. Accadde ad Helgoland il 28 agosto 1914, con gli incrociatori inglesi che prevalsero sui corrispettivi tedeschi, ma accadde anche nei pressi delle Broad Fourteens, area di competenza navale inglese al largo della costa olandese. Qui il 22 settembre 1914 un U-Boot della Kaiserliche Marine, l’U-9 sotto il comando del tenente comandante Otto Weddigen, si rese protagonista di una sensazionale azione bellica.

Dopo essere uscito in ricognizione due giorni prima, sempre dalla baia di Helgoland, il battello della marina imperiale individuò tre incrociatori corazzati britannici: la HMS Aboukir, la HMS Hogue e la HMS Cressy. Tutte e tre le imbarcazioni erano di pattuglia, anche se prive di cacciatorpediniere di scorta visto il maltempo. Nessuna delle tre si aspettava un attacco poiché la tempesta era passata da poco e il cielo aveva iniziato a rasserenarsi in quella prima mattinata. L’U-9 aveva l’ordine di attaccare qualunque nave inglese fosse finita sotto il suo tiro nei pressi di Ostenda. Tuttavia il mare mosso costrinse il sottomarino all’immersione in prossimità delle Broad Fourteens.
Sulla HMS Aboukir era di servizio il guardiamarina Wenman Humfrey “Kit” Wykeham-Musgrave. Natio di Barford, nell’Inghilterra centrale, il classe 1899 aveva solo 15 anni all’epoca dei fatti. Giovanissimo, ma non abbastanza per la Royal Navy. Alle 6:20 del mattino un siluro colpì il lato dell’Aboukir, causandone l’affondamento in meno di mezz’ora. Il nostro quindicenne di Barford si gettò in mare con un salvagente e nuotò verso la gemella più vicina, la Hogue. Quest’ultima nel frattempo aveva calato in mare le imbarcazioni di soccorso, non individuando tuttavia la fonte del problema. Il “problema” non si fece scrupoli e lanciò altri due siluri in direzione della Hogue, la quale affondò in 15 minuti esatti.

Kit dovette gettarsi nuovamente fra le onde del mare e nuotare instancabilmente fino al Cressy. L’incrociatore britannico individuò il sottomarino e tentò di speronarlo. Non ottenendo alcun esito positivo, riprese le operazioni di salvataggio. Alle 7:20 circa, l’ennesimo siluro bucò la fiancata dell’imbarcazione che prima sbandò pesantemente e poi si capovolse. Uno sfinito Wykeham-Musgrave per la terza volta finì in mare. Perse i sensi dopo aver trovato delle travi di legno sulle quali distendersi; qualche ora dopo un peschereccio olandese lo trasse in salvo. Lui ce la fece, gli altri 1.397 marinai no.
Questa storia è stata resa nota dalla figlia di Kit, Pru Bailey-Hamilton, che nel 2003 la raccontò in un’intervista concessa alla BBC. Sappiamo che Wenman Wykeham-Musgrave sopravvisse alla guerra e che nel 1939 tornò tra i ranghi della Royal Navy, col grado di comandante. È morto di vecchiaia nel 1989, alla veneranda età di 90 anni.

Secondo le documentazioni attualmente consultabili, Wenman “Kit” Wykeham-Musgrave condivide il primato dell’essere sopravvissuto a tre affondamenti/naufragi con l’infermiera Violet Constance Jessop (che fu membro dell’equipaggio del Titanic), ma con un distinguo: mentre l’infermiera scampò alla morte in tre occasioni fra di loro cronologicamente distanziate – nel 1912, 1916, 1935 – il quindicenne Kit fece tutto ciò in un solo giorno. Un record che, mi azzardo a dire, difficilmente sarà eguagliato.