La SAS britannica, acronimo di “Special Air Service”, fu un’unità aerea speciale creata nel 1941 per le operazioni in Nord Africa da condurre contro le forze dell’Asse. Ma l’inizio di quello che è oggi un corpo glorioso fu all’opposto abbastanza traumatico.
Il suo fondatore, David Stirling, era incaricato di condurre l’Operazione Squatter, ovvero calarsi dal cielo con circa 50 uomini e disseminare quante più bombe su quanti più aerei nemici possibile. Chiaramente non era un’operazione volta a creare molti danni fra gli uomini dell’esercito nemico quanto invece a creare più difficoltà logistiche. Erano le basi aeree e gli aerei stessi a dover essere attaccati.
L’idea dei corpi speciali composti da uomini vigorosi e seri non era di certo condivisa in questo momento storico. I primi uomini della SAS erano fuori forma e dediti al bere alcol e fumare tabacco. Non esattamente l’ideale per calarsi dal cielo ed attaccare nell’ombra.
Le contingenze ambientali non furono neanche favorevoli, anzi. Stirling, il giorno dell’operazione, si trovò in quella che fu una delle peggiori tempeste del Nord Africa degli ultimi 30 anni. Stirling ebbe l’occasione di annullare l’operazione ma capì che questo era un rischio di morte prematura per il suo corpo militare appena nato. Proseguì.
Solo 22 paracadutisti sopravvissero. Il resto dell’armata finì schiacciata al suolo e consumata dalla sabbia dal momento che non riuscirono a sganciarsi dai paracaduti a causa del forte vento.
I sopravvissuti proseguirono comunque e si unirono ad un’altra unità militare nel loro intento principale: fare saltare in aria quante più basi e quanti più aerei possibili. La loro missione congiunta fu un buon successo ed il morale delle truppe dell’Asse ne risentì. Ad oggi il corpo è riconosciuto come glorioso ed imbattibile, e questo forse lo si deve anche alla tenacia di Stirling nel proseguire la prima, disastrosa, campagna della SAS.