Nel lontano 1616 si svolse una di quelle storie tramandate di generazione in generazione dai racconti dei pirati. Molti di loro infatti parlavano di una tale Francisco Roel che si trovò da solo sulla nave nemica e non si tirò certo indietro, combatté valorosamente.
Ma partiamo dal contesto storico. Il tutto comincia quando si diffonde la notizia di un contingente di 12 navi guidate da un corsaro di origine calabrese, Arzan, in partenza da Costantinopoli. Il duca di Osuna, Pedro Téllez-Girón, decise di contrastare le navi turche.
Contro le 12 galee turche si schierarono 8 navi del duca più due dell’ordine di Malta. 10 in totale. Il contingente turco assaltò un carico di navi genovesi e ne rubò i proventi. Il 2 settembre si trovò però di fronte il contingente spagnolo e iniziò la battaglia.
Nella mattina del 3 le due flotte sono faccia a faccia ed inizia un sanguinoso combattimento. La notte trascorre nel recupero dei feriti e nel conteggio dei morti e si arriva alla mattina seguente. Era il 4 settembre quando la nostra vicenda di Francisco Roel si svolge ed entra nel mito dei pirati.
Per sfortuna però il valido combattente vide il ponte usato per abbordare la nave saltare via per un violento sussulto del mare prima che i suoi compagni lo raggiungessero. Armato con la sua spada ed il suo scudo si gettò in una lotta senza esclusione di colpì. Subì numerose ferite, senza mai tirarsi però indietro.
Le due versioni del racconto a questo punto divergono. Il giovane eroe venne raggiunto dai suoi compagni ed aiutato e la flotta nemica ne risultò sconfitta. Secondo una versione il giovane morì subito dopo per le ferite ricevute, secondo altre fonti tornò in Spagna e guarì totalmente. In entrambi i casi nessuno può togliergli il posto di eroe nelle storie da nave dei pirati.