Storia Che Passione
Accadde oggi: 1° marzo

Accadde oggi: 1° marzo

Almanacco del 1° marzo, anno 1968: nei pressi dei giardini di Valle Giulia, a Roma, si verifica un violento scontro di piazza fra studenti universitari e forze dell’ordine. L’evento, passato alla storia come “battaglia di Valle Giulia”, sarà il simbolo della rivolta studentesca e più in generale rappresenterà l’acme, mediatico come politico, raggiunto dal movimento del Sessantotto.

Accadde oggi: 1° marzo

Nel mese di febbraio la facoltà di architettura (situata a Valle Giulia), come del resto l’intera Università La Sapienza, era in incandescenza. Iniziative politiche di ogni tipo, talune coordinate da docenti, presero avvio in quei primi frangenti di 1968. Di sicuro il gesto più eclatante fu l’occupazione della facoltà il 28 febbraio. Le forze dell’ordine intervennero e il giorno successivo, il 29 febbraio, ristabilizzarono la situazione, sgomberando e presidiando la sede. Gli studenti non se ne stettero con le mani in mano e il 1° marzo, un venerdì, reagirono con assoluta determinazione.

All’incirca 4.000 manifestanti, quasi tutti universitari, si radunarono in piazza di Spagna, pieno centro di Roma. Il piano prevedeva la divisione del corteo in due colonne, una diretta a Valle Giulia, l’altra in città universitaria. L’obiettivo era quello di rioccupare le facoltà prese di mira. Ad attenderli un grosso cordone di polizia e carabinieri, muniti di scudi, manganelli e armi da fuoco cariche (su quest’ultimo punto scoppierà in seguito un putiferio, riguardante la legittimità di una simile disposizione).

A rappresentanza del movimento studentesco si trovavano anime fra di loro molto diverse, eppure unite dalla contestazione alle istituzioni. Se da una parte ci si poteva aspettare l’attivismo dei militanti di estrema sinistra, più sorprendente (almeno agli occhi di chi vive il presente) fu la compartecipazione di movimenti politici e organizzazioni giovanili di orientamento opposto. Si veda in tal senso l’operato di Avanguardia Nazionale Giovanile (costola giovanile di AN), in prima linea negli scontri di piazza in quel 1° marzo 1968. Non mancò neppure il supporto di esponenti affiliati a Primula Goliardica (gruppo politico universitario di estrema destra) e dell’MSI – che non ha bisogno di presentazioni.

1° marzo polizia intervento

Dopo il più classico “scambio di battute” tra le parti, si giunse allo scontro. Inizialmente, la polizia caricò gli studenti per disperderli. A sorpresa, gli studenti respinsero la carica e si lanciarono all’attacco, armati di pietre, bastoni e altri oggetti. Lo scontro si trasformò in una vera e propria battaglia di strada, con lanci di lacrimogeni, scontri corpo a corpo e feriti da entrambe le parti. Il bilancio fu di oltre 200 feriti tra manifestanti e forze dell’ordine, oltre a numerosi arresti.

Nel frattempo militanti di estrema destra e sinistra si adoperarono per occupare rispettivamente le facoltà di giurisprudenza e lettere. Ciò accadde in città universitaria. Anche qui si replicò quanto visto a Valle Giulia, con cariche, lancio di oggetti contundenti e scontri. I numeri su feriti e arresti si aggiornarono in un lampo. 148 feriti tra le forze dell’ordine, 478 tra gli studenti; 4 arresti e 228 fermi. Ah, per dessert 8 camionette andate a fuoco e 5 pistole d’ordinanza svanite nel nulla.

Gli eventi del 1° marzo ’68 lasciarono strascichi e non videro una fine a stretto giro, anzi. La notizia fece il giro del Paese e comportò una netta radicalizzazione del movimento studentesco. Dopo Valle Giulia, la contestazione si estese e si fece più intensa, con un maggiore coinvolgimento della sinistra extraparlamentare. Invece l’MSI, chiamato in causa dalla sua stessa branca giovanile, si affrettò a discostarsi (se non a disconoscere) le azioni compiute da quest’ultima. Ma se c’è un aspetto dell’intera vicenda che va analizzato in profondità, questo riguarda la sua interpretazione ambigua.

1° marzo 1968 scontri in Sapienza

In quei giorni, da molti considerati la genesi del Sessantotto italiano, giornalisti, politici, artisti di ogni genere, esponenti di questo o di quell’altro movimento, sindacalisti e via discorrendo, si interrogarono sulla natura dell’evento. Cos’era? Una spontanea ribellione contro il sistema, considerato ottuso di fronte alle nuove problematiche del mondo? Una chiara ed esplicita volontà di sovversione, organizzata da gruppi fra di loro coordinati? Un moto casuale, da inquadrare nell’ambito delle tensioni sociali fra privilegiati e meno abbienti?

Qualcuno decise di schierarsi secondo le aspettative. Qualcun altro invece stravolse le previsioni della vigilia. Basti pensare a Pier Paolo Pasolini che scrisse Il PCI ai giovani. Una poesia sferzante in cui supportava le forze dell’ordine – intese anch’esse come membra di un unico corpo proletario sfruttato dal sistema – e criticava aspramente gli studenti – figli della borghesia e perciò nemici naturali dell’ideale socialista.

1° marzo battaglia di Valle Giulia 1968

La battaglia di Valle Giulia resta un evento iconico della nostra storia nazionale e più in generale della storia inerente la contestazione studentesca in Italia. Fu il primo grande scontro fisico tra il movimento giovanile e le istituzioni; non solo, esso diede il via a un periodo di forte conflittualità sociale, che di lì a poco, seppur con le dovute precisazioni storiche e contestuali, sarebbe culminato negli anni di piombo.