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A cosa servivano queste teste di Buddha trovate a Ratnagiri?

Immaginate di essere un gruppetto di archeologi che sta scavando nel sito archeologico di Ratnagiri e di ritrovarvi di fronte a delle gigantesche teste di Buddha. Lo stupore per un simile ritrovamento deve essere, quanto meno, d’obbligo. Così come anche il chiedersi a cosa mai potessero servire quelle colossali teste.

Le incredibili teste di Buddha di Ratnagiri

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Crediti foto: @Ankur Panchbud / CC BY 2.0

Dopo più di due mesi di scavi, gli archeologi hanno trovato tre enormi teste raffiguranti il volto di Buddha, fra l’altro tutte risalenti al I millennio d.C. In realtà gli scavi in zona sono attivi da parecchio tempo. Più di 60 anni fa, l’archeologa Debala Mitra (la prima archeologa indiana), riuscì a far riemergere due grandi monasteri quadrangolari. Ma non solo: qui gli archeologi trovarono anche una stupa, un gruppo di santuari e diverse altre strutture.

Tanto che quella zona di Ratnagiri divenne nota come la “Collina dei gioielli dell’Odisha”. E adesso un ampio santuario buddista e tre enormi teste di Buddha sono saltate fuori. La presenza di resti buddisti a Ratnagiri è documentata sin dal 1905, grazie all’archeologo MM Chakrabarty.

Tuttavia i primi scavi estesi risalgono alla fine degli anni Cinquanta. Le origini del sito sono collocate intorno al V secolo d.C., ma la zona fu in continuo sviluppo fino al XII secolo. Solamente nel XIII secolo iniziò il declino, a causa delle invasioni musulmane.

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Crediti foto: @Daniel Limma/ CC BY-SA 3.0

Prima dei recenti scavi nel dicembre del 2024, una piccola parte di una testa di Buddha e diversi altri resti erano già visibili sul lato meridionale del monastero principale. Così gli archeologi hanno deciso di estendere gli scavi, per capire se lì ci fosse un complesso di santuari o una sala di preghiera. Questo perché complessi simili sono presenti nei siti vicini di Lalitgiri e Udaygiri, ma nessuna struttura similare era mai stata trovata finora a Ratnagiri.

Dopo due mesi di scavi, ecco che i resti ritrovati parlano di un complesso di santuari. A sostegno di questa ipotesi ci sono proprio tre statue di Buddha gigantesche, con i lobi delle orecchie allungati e un piedistallo a forma di leone.

Le teste, finemente scolpite, raffigurano il Buddha immerso in profonda contemplazione. Con tanto di “ushnisha”, una sorta di protuberanza cranica che indica saggezza e illuminazione. E tale protuberanza è decorata con file di riccioli.

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Crediti foto: @Ankur Panchbud/ CC BY 2.0

Curiosamente, tutti i nasi delle tre statue sono intatti, cosa più unica che rara. Questo perché gli invasori, di solito, tendono a prendersela con i nasi delle sculture. Ma probabilmente i nasi di queste teste erano così in alto che gli aggressori non riuscirono ad arrivarci, preferendo rompere le statue all’altezza del collo.

Accanto al piedistallo, poi, gli archeologi hanno anche trovato una struttura circolare con base in khondalite. Questa era decorata con le immagini di una divinità serpente che reggeva un vaso cerimoniale, un leone mitologico e motivi floreali.