Almanacco del 27 febbraio, anno 1996: debutta in Giappone il videogioco dei Pokemon, i simpatici personaggi animati che spopoleranno velocemente in tutto il globo. L’idea fu di Satoshi Tajiri e, col senno di poi, diciamo apertamente che fu un’intuizione geniale. Dal videogioco al cartone animato, passando per le carte collezionabili e da gioco. Si trattò di una genialata a 360°.
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Iniziamo dal nome e vi riveliamo subito una cosa che non è nota ai più. Si tratta chiaramente di un’invenzione, ma non di un’invenzione ex nihilo. Tajiri unì infatti due parole inglesi che erano molto simili anche nella pronuncia in giapponese. “ポケット モンスター” che in inglese risulta come “Pocket Monster” e in lingua nipponica si legge “Poketto monsutā“. Avete iniziato a tirare i fili?
Dalla contrazione dei due termini Tajiri arrivò infatti a “Pokemon“, parola che all’inizio presentava anche la “c” (“Pockemon“). Per questioni grafiche e legali perse poi il suo posto e nacque il nome leggendario che i più giovani, e non solo, riconoscono subito. La questione legale ineriva invece la ditta americana Monster in my pocket, produttrice di giochi vari a tema di mostri.
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Torniamo a noi dunque e a quel 27 febbraio 1996. In quella data usciva la prima versione di videogioco per il Gameboy Nintendo, in cui Pokemon sarà seconda solo a Supermario in quanto a vendite. In realtà, come accadrà anche in futuro, il gioco uscirà a coppie: quella sarà la volta di Pokémon Versione Rossa e Pokémon Versione Blu. O almeno lo diverrà, ma ci spieghiamo meglio.
Il nome con cui comparvero per la prima volta in Giappone fu infatti leggermente diverso, e si lega a quanto precedentemente detto. Pocket Monsters Aka e Pocket Monsters Midori. Quest’ultimo ha nella denominazione il colore verde e non blu. La versione migliorata, chiamata poi Pocket Monsters Ao, cambierà il nome del colore e presenterà per la prima volta il blu (anche se dopo qualche mese n.d.r.).
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Da allora in poi sarà un continuo crescendo di successo e fama. Diversi altri videogiochi saranno sviluppati per le console più disparate, per non parlare delle carte collezionabili che stanno raggiungendo in questo periodo cifre spropositate. Già che ci siete guardate in cantina e non mentite sullo starter che sceglievate sempre appena cominciavate a giocare, i professionisti su questo non transigono.