Almanacco del 19 febbraio, anno 1878: Thomas Edison ottiene il brevetto per il suo fonografo. Passarono circa 40 anni da un’altra sua grande invenzione, parliamo del telegrafo, base fondamentale per arrivare al fonografo. Vediamo insieme il cammino tortuoso di uno dei più grandi inventori della storia.

L’anno prima della grande invenzione, nel 1877, Thomas Edison creò un ripetitore telegrafico capace di incidere punti e linee su un disco. Avete già capito di cosa si tratta? Esattamente del codice Morse, scritto a spirale grazie ad una sottile punta. La cosa strabiliante è che tutto avveniva senza l’intervento di un operatore umano.
Nella calda estate di quell’anno, l’inventore-imprenditore statunitense ebbe un colpo di genio: capì che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta si udiva qualcosa. Quel qualcosa gli ricordò una voce umana. Ecco la svolta! Era nata l’idea del fonografo. Il 21 novembre del 1877 l’inventore stesso annunciò in pompa magna la sua creatura.

Osservando i suoi diari si notò poi che il primo schizzo risaliva al 12 agosto, poco tempo dopo la sua intuizione estiva. La prima dimostrazione in pubblico (in realtà ristretto ai suoi soli collaboratori n.d.r.) avverrà il 6 dicembre. Il 17 febbraio dell’anno seguente, come ricordato in apertura, ottenne il brevetto per il suo fonografo.
Contestualmente, essendo anche un grande imprenditore, fondò la “Edison Speaking Phonograph Company“. La sua invenzione iniziava a girare per le fiere e per i Luna Park. Qui la gente, attratta da questo strano aggeggio cilindrico elicoidale lo poteva far funzionare immettendoci delle monetine. Ma Edison puntava alto, conscio delle sue abilità.

I primi fondi raccolti nelle fiere infatti servivano a migliorare la qualità della voce registrata, prima del grande salto in avanti. Quale era? Edison voleva diventare fornitore dei grandi uffici e delle grandi aziende. Chiudiamo con una curiosità finale: Edison pensò addirittura ad una prima forma di segreteria telefonica da ottenere montando un altro supporto al proprio fonografo.