Fotografia di sconosciuto digitalizzata dalla British Library, la ferrovia Transiberiana, 1897. Nella foto potete vedere un vecchio treno della ferrovia Transiberiana, con particolare riferimento alla locomotiva. E accanto uno dei ferrovieri, giustamente intabarrato per via delle condizioni climatiche estreme lungo la tratta.
La storia della ferrovia Transiberiana
La ferrovia Transiberiana è quella ferrovia che, ancora oggi, attraversa l’Europa orientale e l’Asia settentrionale, addentrandosi nella Russia e collegando Mosca con la Siberia prima e con l’estremo oriente russo poi.
Fu presentata per la primissima volta in assoluto presso l’Esposizione universale di Parigi del 1900, anche se la sua reale attivazione risale poi al 1903. Il nome originario era Train Transiberien ed era lunga 9.288 chilometri (in pratica è la più lunga del mondo). Costruita fra il 1891 e il 1916, va da Celjabinsk a Vladivostok.
Perché la costruirono? Beh, perché in Siberia avevano un grosso problema coi trasporti. Tutti quei fiumi che scorrono da sud a nord impedivano delle tratte comode quando si viaggiava da ovest a est. Un viaggio da Mosca a Vladivostok, con carri trainati da animali, poteva durare anche quattro mesi.
Così, nel 1880, dopo anni di discussione, si cominciò a parlare sul serio di creare una ferrovia. All’inizio non tutti erano convintissimi. Viste le lunghe distanze, era chiaro che si sarebbe trattato di un progetto molto costoso e che, soprattutto nei primi anni, inevitabilmente avrebbe lavorato in perdita.
Però negozianti, industrie e militari continuarono a insistere: c’era bisogno di una ferrovia per attraversare la Siberia. Così, venne dato il via libera e l’inaugurazione ufficiale avvenne il 31 maggio 1891. A presenziare c’era anche lo zarevic Nicola che, in futuro, sarebbe diventato lo zar Nicola II. Fu proprio lo zarevic, simbolicamente, a trasportare la prima carriola di terra.
I lavori veri e propri, però, erano già iniziati a marzo, con la costruzione del tratto Miass – Celjabinsk. La fine della posa delle rotaie avvenne poi dieci anni dopo, il 3 novembre 1901, quando i costruttori della Ferrovia Orientale Cinese incontrarono i colleghi della Transiberiana.
I lavori mantennero una media di 740 km all’anno. La forza lavoro massima fu di 90mila uomini, molti dei quali prigionieri condannati ai lavori forzati. Inutile dire che in migliaia morirono a causa delle durissime condizioni di lavoro.
La Gran Via Siberiana fu messa totalmente in funzione il 14 luglio 1903, collegando così finalmente San Pietroburgo con Vladivostok e Dal’nij. Tuttavia la fine della costruzione della tratta fra San Pietroburgo e Vladivostok avvenne nel 1905, quindi dopo l’attivazione della tratta. E la fine di tutta la linea effettiva avvenne il 18 ottobre 1916, con l’attivazione del ponte sull’Amur, vicino a Chabarovsk.
Nonostante i pessimi pronostici iniziali, le spese per la costruzione della Transiberiana rientrarono già nel giro di qualche anno. Certo, c’era un binario singolo e visto anche l’ampio utilizzo da parte dei treni merci locali, ecco che la velocità media si riduceva a 15 km/h. Ma poco importava: tutte le zone in cui transitava la ferrovia videro un notevole sviluppo economico. Tanto che il governo russo, dal 1906 al 191,6 mise in atto un programma di spostamento di contadini dalla parte europea, sovrappopolata, alla Siberia, donando agli agricoltori grandi appezzamenti di terreno.
Inizialmente si parlava solo del trasporto di merci. Per quanto riguarda i treni di lusso, con annesse carrozze letto e vagoni ristoranti, bisogna dire invece grazie all’imprenditore belga Georges Nagelmackers. E ancora adesso c’è chi organizza viaggi e vacanze a bordo della Transiberiana. Considerate che da capolinea a capolinea adesso ci si mette una settimana, con ben 157 fermate e attraversamento di sette fusi orari.