Storia Che Passione
Accadde oggi: 20 gennaio

Accadde oggi: 20 gennaio

Almanacco del 20 gennaio, anno 1156: tradizione vuole che in questa data venne assassinato Enrico di Uppsala, vescovo evangelizzatore della Finlandia, per mano del contadino Lalli sul lago ghiacciato di Köyliönjärvi. La sua morte è avvolta nella leggenda, ma la sua eredità è rimasta impressa nella cultura e nella memoria storica della Scandinavia, sia nel bene che nel male.

Accadde oggi: 20 gennaio

Scarseggiano le note biografiche sulla figura di Enrico di Uppsala e quelle poche sopravvissute fino ad oggi forniscono informazioni incomplete, se non addirittura contraddittorie. Con un certo grado di sicurezza possiamo tuttavia riportare alcune nozioni generali. Enrico nacque molto probabilmente in Inghilterra a cavallo tra XI e XII secolo. Forse lontano parente di papa Adriano IV (1154-1159), l’unico pontefice inglese della storia. Divenuto un prelato di alto rango, nel 1151 fu inviato dalla Chiesa di Roma in Scandinavia, con l’ordine di correggere ed eventualmente riorganizzare le diocesi ivi presenti, discostate dalle direttive della Santa Sede.

In quegli anni Enrico fu proclamato vescovo di Uppsala e il suo destino si intrecciò con quello di Erik IX Jedvardsson, re di Svezia (1120-1160). Il sovrano aveva a che fare da anni ormai con le incursioni pagane sui territori di confine orientale. Con l’appoggio della massima autorità cristiana e nel pieno di una retorica di guerra santa, il re di Svezia annunciò una “crociata” contro i Finni, considerati infedeli e blasfemi. A dire il vero le motivazioni strettamente religiose lasciavano il passo a ragioni di pura geopolitica. Erik IX mise in atto l’intervento armato in territorio finnico e riportò una grande vittoria, obbligando alla conversione buona parte delle popolazioni del posto.

20 gennaio Enrico di Uppsala

In quest’ottica ritornò ad essere centrale il ruolo del nostro Enrico. Il vescovo di Uppsala restò in Finlandia anche dopo il ritiro delle truppe svedesi. Egli infatti si cimentò in un’opera di proselitismo che gli valse la stima di Roma. Il rovescio della medaglia fu tuttavia l’odio dei Finni non evangelizzati. Il malessere sfociò nella violenza, la stessa che pose fine – stando alla leggenda – alla vita del vescovo di Uppsala il 20 gennaio 1156.

Ancora una volta devo sottolineare quanto siano sfumate ed interpretabili le versioni sulla morte del metropolita cattolico. Tutti i racconti però concordano nell’imputare ad un contadino finlandese l’omicidio di Enrico. Il contadino si chiamava Lalli; egli raggiunse il vescovo sul lago ghiacciato di Köyliönjärvi e lo minacciò di morte. Non si sa bene perché: forse il prelato aveva sfruttato il vitto offerto dalla casa del contadino senza dare nulla in cambio. Probabilmente Lalli era infuriato perché sulla sua testa pendeva una scomunica per aver ucciso, chissà con quale alibi, un soldato svedese. Fatto sta che la rabbia del contadino finlandese si alterò e divenne furia omicida. Con un’ascia Lelli tagliò la tesa ad Enrico, concretizzando il famoso martirio.

20 gennaio casa del contadino Lalli

Il Martirologio Romano, che ricorda Sant’Enrico il 20 gennaio, descrive così l’accaduto: “In Finlandia, sant’Enrico, vescovo e martire, che ebbe l’incarico di reggere la Chiesa di Uppsala, adoperandosi con grande zelo nell’evangelizzazione dei Finni; fu, infine, crudelmente trucidato da un omicida, che egli aveva cercato di correggere secondo la disciplina ecclesiastica”.

Al di là delle posizioni della Chiesa, le quali appaiono naturalmente di parte, gli studi hanno rivelato come la storia del vescovo Enrico nasconda più di qualche controversia. Anzitutto le fonti biografiche sul santo patrono di Finlandia sono davvero esigue. Le poche considerate valide, appaiono secoli dopo il presunto martirio. Ciò ha condotto alcuni studiosi (una minoranza a dire il vero, ma la loro è pur sempre una campana da tenere in considerazione) a dubitare della reale esistenza della persona. Che la storia del vescovo di Uppsala fosse un costrutto per rafforzare la posizione della Chiesa su un territorio di “nuova acquisizione”?

20 gennaio omicidio del vescovo

Supposizioni, questo è vero, ma che non partono da assunti improbabili, anzi. Quale che sia la verità, bisogna ammettere come la vicenda del 20 gennaio 1156 abbia segnato la storia del cristianesimo nelle terre del nord Europa. Tre i motivi principali:

  • Dominio politico svedese. La storia di Sant’Enrico simboleggia l’espansione del cristianesimo nei paesi nordici e il processo di sottomissione (politica e poi religiosa) della Finlandia alla Svezia, perdurato a fasi alterne fino al XIX secolo.
  • Imposizione del cristianesimo. Questo punto si ricollega a doppio filo al precedente. Il culto di Enrico è stato centrale nell’evangelizzazione della Finlandia e nella legittimazione del dominio svedese.
  • Lotta alle tradizioni locali. Sant’Enrico rappresenta la stretta connessione fra religione e potere nel Medioevo, e il suo martirio incarna la lotta tra cristianesimo e tradizioni locali.