Cosa dire della gestione della carità, vissuta come un obbligo, dalle comunità religiose in età moderna? Come funzionavano le istituzioni gestite dalle autorità laiche, maggiorenti delle città e soprattutto dal personale ecclesiastico? Tra la cura di orfani, vedove, anziani, vi erano delle figure dal posizionamento difficile all’interno del sistema assistenzialistico, tra cui le donne di mezza età. Per gettare lo sguardo su questa realtà l’esempio lo offre l’asylum Maddalena di Dublino.
Nella prima età moderna aprirono diversi istituti che si prefiggevano di trasformare soggetti indegni moralmente in soggetti degni. Alcuni di questi luoghi accoglievano le donne nel tentativo di farle abbandonare la professione di prostituta. Alcuni di questi istituti, in paesi cattolici, attinsero all’immaginario comune riguardante Maddalena, la discepola di Cristo.
Maddalena aveva conosciuto Cristo e abbandonato la prostituzione. Il vescovo di Parigi nel XIII secolo creò il primo istituto che prendeva a esempio questo modello comportamentale, e da allora proliferarono. Atti a proteggere le ex prostitute, sebbene alcune continuarono la loro professione anche dopo avere lasciato quelle comunità.
I rifugi caritatevoli della Maddalena dovevano offrire un posto sicuri alle donne, che occupavano una posizione più fragile all’interno della società patriarcale. Eppure quei luoghi si trasformarono nei catalizzatori della loro vulnerabilità: venivano sfruttate e la loro condizione si aggravava.
Le case della Maddalena erano luoghi dove a volte i mariti relegavano le mogli che consideravano disoneste o gli sfruttatori rinchiudevano le prostitute ribelli. Queste ultime venivano rinchiuse per un breve periodo allo scopo di renderle più malleabili.
L’asylum Maddalena di Dublino aprì nel 1765 e divenne ben presto il prototipo di un sistema di “lavanderie Magdalene“. Un sistema che sfruttava in un ottica industriale la forza lavoro delle giovani donne, che avevano partorito fuori dal matrimonio, sotto il controllo delle suore. Con la connivenza tacita del governo irlandese che demandò la cura di queste figure a queste istituzioni che si diffusero in tutta l’Irlanda. In seguito si scoprì che in questi istituti si separavo i bambini dalle madri, dandoli in adozione senza il consenso delle stesse. Una fine diversa spettava ai bambini morti alla nascita: una fossa comune. L’ultima delle lavanderie Magdalene in Irlanda chiuse i suoi cancelli nel 1996.