Storia Che Passione
Rosario Randazzo immagine

Rosario Randazzo, il “Mitragliere di ferro” che perse un braccio e sparò con la bocca

La vicenda di oggi sta sotto un manto quasi mitico e filmografico. Si tratta di una di quelle storie che pensate di aver già visto in un film o letto in un libro. No, non è assolutamente così, parleremo di vicende di vita vera, nuda e cruda. Parleremo di Rosario Randazzo, soprannominato “Il Mitragliere di ferro” che, perso un braccio in combattimento, sparò con la bocca.

Rosario Randazzo immagine

L’11 aprile del 1920 nasceva a San Cono, un piccolo paesino sotto il comune di Catania, Rosario, figlio di Cono e Giulietta. Una Grande Guerra era appena terminata, il sole e il mare della Sicilia speravano di vedere i suoi figli gioire e vivere bene. I genitori di Rosario speravano altrettanto per il loro di figlio. Non sarà però così. Almeno non dopo l’adolescenza del loro piccolo.

Nel marzo del ’40 arrivava infatti la chiamata alle armi: arruolato per il servizio di leva e assegnato all’80° Reggimento di Fanteria “Roma”. La vita spensierata finiva definitivamente, ora si sudava e si rischiava la vita, tutti i giorni. Il 10 giugno dello stesso anno ecco che Rosario incontra di persona la guerra. Combatterà sul Fronte Alpino Occidentale e poi in Jugoslavia.

Rosario Randazzo testo

Successivamente, spostatosi nella 9ª Divisione fanteria “Pasubio”, partì verso est, destinato al Corpo di spedizione italiano in Russia. Un fronte dopo l’altro, climi freddi e nevosi gli facevano quasi dimenticare il calore della gente e del sole della sua Sicilia. Ma Rosario andava incontro alla gloria imperitura, forse ciò non lo consolava, non lo sapeva ancora.

Nella marcia verso il Donetz, diretto verso la città di Nikitovka, incontrò la morte presso Gorlovka. Ma non è il quando e il perché morì, questo toccherà a tutti. Importante è come se ne andò: da eroe indiscusso. Il Regio Decreto 4 agosto 1942 racconta la straordinaria vicenda. Rosario, colpito da schegge di mortaio, perse completamente il braccio destro. Ciò non lo indusse a lasciare la sua postazione. Meglio la morte.

Rosario Randazzo immagine

Continuò a mitragliare, quello faceva “Il Mitragliere di ferro“, continuò ad azionare la leva di sparo, con la bocca. Con il braccio sinistro direzionava e con i denti azionava l’arma. Una scena da film eroico sì, ma un finale da tragedia. Raggiunto da una raffica di colpi, Rosario si accasciò sull’arma, che non lo abbandonò nemmeno nel momento della morte, ricambiando il trattamento del giovane siciliano.