Luigi XVI fu l’ultimo sovrano assoluto di Francia. La Rivoluzione lo vedeva come il simbolo di quell’Ancien Regime che questo movimento volle distruggere. Il Re non era destinato a governare e per ironia della sorte si trovò su uno dei troni più potenti del Mondo. A dirla tutto non aveva la propensione del perfetto Sovrano. Si trattava di un uomo molto timido, dal carattere debole, che si lasciò governare dai ministri piuttosto che governarli. Sotto il suo regno molte crepe della società francese divennero incolmabili e il punto di non ritorno è certamente segnato dalla Presa della Bastiglia, nel 1789. Il 10 agosto 1792, L’Assemblea Nazionale sollevò Luigi da tutti i suoi incarichi reali.
Tre giorni dopo i rivoluzionari catturano Luigi XVI insieme ai suoi figli e alla regina Maria Antonietta per imprigionarli nelle Torre del Tempio. Era chiaro per tutti che sarebbe successo qualcosa di grave per la famiglia. Nonostante ormai fossero dei normali cittadini di fronte alla legge, chiaramente Luigi restava un simbolo importante, il simbolo dell’assolutismo. Inoltre, alcuni filo monarchici avrebbero potuto usarlo per sovvertire il neo nato ordine Repubblicano. Infatti, dopo qualche mese, si decise che occorresse processare l’ex Re. Nel dicembre del 1792 il sovrano, ormai Luigi Capeto, si recò a processo, ma era chiaro che non sarebbe stato come qualsiasi altro processo.
Infatti, anche se per la legge si trattava di un comune cittadino, fino a qualche mese prima quell’uomo era l’unto dal Signore. Durante il processo si distinsero due fazioni: una più moderata, che avrebbe preferito rimandare il re al giudizio e soprattutto non intraprendere la strada della pena capitale. Mentre la fazione più estremista, capitanata da Robespierre, voleva chiudere la stagione dell’Assolutismo con la morte del Re. Proprio questo punto di vista risultò quello vincente. Il 23 gennaio 1793 un re Luigi, vestito di bianco e con in mano il libro dei salmi, si recava claudicante verso la ghigliottina.
Aveva solamente 38 anni, ma le condizioni di prigionia ne avevano minato la salute e lo facevano apparire molto più vecchio. In pochi secondi la parabola della vita di quest’uomo terminò, recisa dalla lama del Boia. Insieme al secolare dominio della corona francese sul Paese.