Almanacco dell’8 gennaio, anno 1198: il conclave elegge il cardinale Lotario dei Conti di Segni al soglio pontificio con il nome di Innocenzo III. Il papato era allora in balia delle potenti famiglie romane e dell’aristocrazia ma il nuovo papa cercò di soverchiare questi legami. Negli anni passati a occupare il seggio di Pietro aspirò alla ricomposizione dello scisma d’Oriente, lottò contro le eresie e convocò il IV concilio lateranense.
Lotario era figlio di Trasimondo dei notabili di Segni, avviato alla carriera ecclesiastica, divenne uno dei più fini intellettuali del suo tempo ed esperto di diritto canonico. Alla morte di papa Alessandro III fece ritorno a Roma dove occupò diversi incarichi durante i tre brevi pontificati che si succedettero fino al 1187. Nel 1190 divenne cardinale e la scalata al potere non si interruppe nemmeno con l’elezione di Celestino III.
Egli stesso aveva partecipato al conclave che aveva portato all’elezione di Celestino III la cui famiglia, quella degli Orsini, poteva considerarsi nemica dei conti di Segni. Nel 1198 il seggio papale era nuovamente vuoto, e venne convocato il conclave a cui lo stesso Lotario partecipò. La scelta ricadde sul cardinale trentasettenne a cui fu imposto il nome di Innocenzo III. Questo infatti riportava alla mente il divisivo episodio dell’antipapa Innocenzo III, cui elezione risale al 1179.
Secondo altri invece fu Lotario a scegliere per sé il nome, in riferimento a un suo predecessore, Innocenzo II, che era riuscito ad affermare la sua superiorità sull’Impero. A questo proposito l’episodio di Liegi del 1131 è significativo. Scelta, quella del nome, che segnava dunque la linea politica del nuovo papa. Impegnandosi a ridisegnare i confini del rapporto tra papato e impero in materia di concessioni e compromessi: all’imperatore non spettava alcuna giurisdizione universale.
Si fece incoronare il giorno del suo compleanno, il 22 febbraio, e adottò presto uno stemma personale. Di salute cagionevole ma uomo di grande zelo si dedicò, soprattutto i primi anni, a rafforzare l’istituto papale. Le questioni relative alle competenze legislative, le investiture, le canonizzazioni, convocare i concili, non erano affatto novità ma Innocenzo III vi si dedicò con intransigenza.
Innocenzo III eletto papa l’8 gennaio del 1198 occupò quel seggio fino al 1216. Durante quegli anni poté concentrarsi sulle rivendicazioni del potere temporale in qualità di vicarius Christi, a rafforzare la Curia e bandire crociate contro gli Infedeli. Cercò di estirpare anche l’eresia catara, incontrò Francesco d’Assisi, e pose le basi per una migliore amministrazione del Patrimonium S. Petri. Gli impegni di governo lo privarono di molto tempo che avrebbe potuto dedicare alla preghiera e di questo Lotario sembrò rammaricarsene.