Storia Che Passione
Accadde oggi: 7 gennaio

Accadde oggi: 7 gennaio

Almanacco del 7 gennaio, anno 1598: con la morte dello zar Fëdor I, Boris Godunov si impossessa del trono di Russia, ratificando un potere che de facto deteneva da almeno 10 anni. L’incoronazione di Boris Godunov come zar di tutte le Russie si fa corrispondere all’inizio del cosiddetto “periodo dei torbidi”, un arco temporale della durata quindicennale in cui lo Zarato russo sprofondò nell’anarchia più assoluta.

Accadde oggi: 7 gennaio

Di quel periodo così convulso e al contempo così importante per la storia russa ne parlammo in un vecchio articolo (questo l’approfondimento). Boris Fëdorovič Godunov fu menzionato, ma oggi è nel mio interesse approfondirne la storia. Scarsissime, se non addirittura inesistenti, sono le informazioni sulla vita di Boris Godunov prima che quest’ultimo entrasse nei gangli dell’apparato moscovita. Sposò Marija Grigor’evna Skuratova-Bel’skaja, figlia di un favorito di Ivan IV detto il Terribile. L’unione rappresentò il suo biglietto di ingresso alla corte zarista.

7 gennaio passaggio delle insegne sacre

Intorno al 1580 fu elevato al rango di boiardo e questo gli permise di gravitare attorno alla sfera del potere reale anche e soprattutto negli attimi più critici. Ne è un esempio la posizione assunta alla morte di Ivan IV (sulla quale si presume un suo coinvolgimento) nel 1584 e il conseguente passaggio della corona al malaticcio e mentalmente instabile figlio Fëdor. Dopo una sorta di “silenziosa” lotta per il potere, Boris la spuntò e nel 1588 ottenne la reggenza dello Zarato. La presa del reggente sul regno moscovita fu salda fino al 1598. In questi 10 anni si verificarono degli sconvolgimenti (approfonditi nell’articolo già segnalato, sul quale rinnovo l’invito alla lettura) grazie a cui Boris riuscì a spianarsi la strada da eventuali ostacoli frapposti tra lui e il trono di Russia.

7 gennaio raffigurazione del XVI secolo Boris Godunov

Il 7 gennaio lo zar Fëdor I morì, senza erede alcuno. Di conseguenza lo scettro passò nelle mani di Boris Fëdorovič Godunov. Un mese dopo il primo patriarca di Mosca, Giobbe, convocò lo Zemskij Sobor, l’assemblea dei boiardi, per ratificare il titolo di Boris. Avendo in mano quasi tutta l’aristocrazia terriera russa, Boris regnò per i successivi sette anni senza troppi problemi. Si trattò di un governo dispotico, assolutistico, ma gli storici non lo ritengono totalmente negativo per l’evoluzione dello Stato russo. Ad esempio risalgono alla volontà rinnovatrice di Boris i numerosi provvedimenti edilizi nelle principali centri urbani dello Zarato. Il Cremlino di Mosca incrementò in quegli anni la sua estensione, con nuovi edifici religiosi e amministrativi.

7 gennaio residenza Godunov, fuori Mosca

Con le dovute premesse e facendo attenzione a non ingigantire un fenomeno limitatissimo nel tempo e nella consistenza, si può dire che Boris Godunov anticipò di un secolo ciò che avrebbe fatto l’imperatore Pietro il Grande. Infatti nei primi anni del suo regno Boris spedì alcuni giovani aristocratici in tutta Europa. Lo fece per meglio apprendere quella cultura occidentale e, chissà, un giorno adattarla alla tradizione moscovita. Per la stessa logica aprì (parzialmente) le frontiere della Moscovia agli stranieri.

7 gennaio Periodo dei torbidi

Nel 1605 si spense, presumibilmente per cause naturali; si è soliti credere l’abbia ucciso un ictus. Lasciò il regno nelle mani del debolissimo, politicamente parlando, figlio Fëdor II. Due mesi e mezzo, ecco quanto durò l’esperienza del giovane zar prima della detronizzazione e il successivo assassinio.

Le vicende della casata Godunov, nella fattispecie dello spietato Boris, furono d’ispirazione per il poeta e drammaturgo Aleksandr Sergeevič Puškin. Noto è il suo dramma di shakespeariana memoria intitolato Boris Godunov.