Vi piacciono le storie sovrannaturali? Personalmente le adoro. Se poi si basano anche su fatti storici realmente accaduti, ancora meglio. Per questo oggi andremo a conoscere meglio Robert Grierson, primo baronetto di Lag, in Scozia e protagonista di alcuni dei più brutali episodi contro i presbiteriani scozzesi alla fine del 17esimo secolo.
Cosa c’entra Grierson di Lag con i fantasmi?
C’entra, c’entra, ma prima dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. Dopo la Riforma protestante di John Knox nel 16esimo secolo, la Scozia era diventato un paese protestante e presbiteriano. Inoltre la Scozia fu uno dei protagonisti della Guerra civile inglese. La stessa insistenza di Carlo I affinché gli scozzesi adottassero il libro di preghiere inglese portò alle Bishops’ Wars: gli scozzesi non ne volevano sapere dell’episcopalismo, mentre gli inglesi non erano poi così contrari.
Ecco che da questo conflitto ideologico e religioso scaturirono poi i continui scontri durante il 17esimo secolo fra gli eserciti dei presbiteriani scozzesi e quelli dei realisti e dei parlamentari. I disordini, poi, andarono avanti anche dopo il 1660, quando la monarchia fu ripristinata.
Fu proprio durante la fine del 1600 che la persecuzione dei presbiteriani, noti anche come Covenanters, Whiggams e Whigs, raggiunse il suo apice. I presbiteriani, infatti, si rifiutarono fermamente di partecipare ai servizi episcopali ora autorizzati in Scozia e crearono delle sette illegali, attirando grandi folle in luoghi isolati dove poter pregare in segreto.
Ed è a questo punto che si inserisce il nostro Robert Grierson di Lag. Nato nel 1655 e morto il 31 dicembre 1733, era il vice sceriffo di Dumfries. Insieme a John Graham di Claverhouse, noto anche come Bonnie Dundee, Bloody Clavers o Bluidy Claverus, fu fra i principali persecutori dei presbiteriani.
Mentre Claverhouse è passato alla storia come un bell’uomo, ma gelido e determinato nel suo ruolo di sterminatore di presbiteriani, ecco che Grierson è descritto come un uomo focoso, irascibile e incline ad uccidere senza preavviso.
Entrambi sostenitori di re Giacomo II, per Grierson e Claverhouse i presbiteriani erano dei traditori e dunque la loro uccisione per loro era giustificata. Per i presbiteriani, invece, i loro morti erano dei martiri.
Non si contano le esecuzioni messe in atto dai due. Tanto che ad un certo punto saltarono fuori delle voci secondo le quali Grierson di Lag era in combutta con Satana. E non erano solamente le sue azioni e la sua reputazione a dargli questa nomea. La gente aveva iniziato a notare che quando si arrabbiava, corrugando la fronte, le sue sopracciglia si univano a forma di ferro di cavallo. E all’epoca questo era un inequivocabile marchio del diavolo.
E non giovava neanche il fatto che Grierson avesse come compagnia una scimmia chiamata Major Weir. Il nome le era stato dato in onore di un celebre stregone bruciato vivo a Edimburgo insieme alla sorella. La gente pensava che la scimmia avesse un qualcosa di soprannaturale.
La sede principale della famiglia Grierson era Lag Tower, nota anche come Lag Castle. In realtà era semplicemente una tipica rocca difensiva del XVI secolo, non un castello vero e proprio. Inoltre Grierson aveva anche una casa di città, a Dumfries, nota come Turnpike. Proprio qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. E sempre qui vi morì.
Fra l’altro la casa, demolita nel corso del 19esimo secolo, si dice che ospitasse la scimmia Weir in una delle torri, in una cuccia per gatti. Questi dettagli si sanno grazie al romanzo di Scott Redgauntlet dedicato a Grierson di Lag. Scott, effettivamente, conosceva il nipote di Robert Grierson, quindi molti dei dettagli e dei racconti sull’uomo provengono da tale fonte.
Le storie di Scott in merito a Grierson sono un mix di dettagli reali e invenzioni fantasiose. Per esempio, una storia raccontata nel romanzo di Scott riguarda Steenie, un antenato del suonatore di cornamusa Wandering Willie. Questo Steenie doveva dei soldi al laird Redgantlet e andò a pagarlo proprio nel momento in cui il laird morì. E in quell’istante il diavolo andò a prendersi la sua anima. Solo che non avendo potuto ottenere una ricevuta per il pagamento e non essendoci traccia dei soldi, il nuovo laird non credette al fatto che Steenie avesse pagato.
Steenie, disperato, incontrò così un misterioso cavaliere che gli disse che poteva ottenere una ricevuta dal laird morto. Solo che Steenie doveva andare all’Inferno per reclamarla. Il che avvenne puntualmente, con Steenie che trovò all’Inferno non solo Redgauntlet, ma anche Claverhouse, il quale, apparentemente, non se la passava troppo male qui.
Steenie riesce anche a tornare a casa con la ricevuta e scopre che i soldi mancanti erano nascosti nella cuccia del gatto dove dormiva la scimmia, cuccia piena di oggetti rubati. Lo stesso personaggio Wandering Willie fornisce una descrizione abbastanza veritiera di Grierson e della sua scimmia, un animale iracondo, che amava giocare brutti scherzi e che mordev la gente.
Grierson, invece, nonostante fosse invecchiato, teneva sempre stivali e pistole a portata di mano, pronto a inseguire qualsiasi presbiteriano di cui fosse venuto a conoscenza. Invecchiando, però, era spesso preda di forti dolori, non si sa se per la gotta o i sensi di colpa. Una delle storie raccontate su di lui narra che quando chiedeva dell’acqua per rinfrescare i piedi, questa iniziasse a bollire come se sotto ci fosse un fuoco infernale.
Si dice anche che Grierson fosse solito convocare i suoi servi usando un fischietto d’argento dal suono estremamente penetrante.
Secondo altre fonti, Grierson non trascorse gli ultimi anni della sua vita a Turnpike, bensì nella casa di nome Rockhall, sempre vicino a Dumfries, ottenuta grazie al matrimonio di un Kirkpatrick con un Grierson. Secondo l’autore Nigel Tranter, dopo la morte del vecchio Grierson, i servi uccisero la sua scimmia. E proprio il fantasma dell’animale infesta ancora oggi la casa, soffiando nel fischietto d’argento.
Un’altra versione racconta che fu sir Gilbert, il successivo laird di Lag, a uccidere la scimmia. Comunque sia, non appena Grierson morì nel 1733, iniziarono a circolare su di lui storie sovrannaturali.
Una storia racconta che i cavalli usati per trainare la bara di Grierson crollarono e morirono per sfinimento, mentre la sua carrozza diventava sempre più pesante lungo il percorso. Un altro racconto sostiene che vicino a Dumfries, ogni tanto, si veda una carrozza demoniaca, talvolta trainata da cavalli senza testa, infestare la zona, mare incluso. La carrozza sarebbe trainata da sei cavalli e guidata da tre conducenti, sempre accompagnata da nuvole nere, con tuoni e fulmini.
Un’altra storia racconta che il Diavolo in persona si dolse per la morte di Grierson, viste le sue malefatte, tanto che ancora adesso il laird si troverebbe all’Inferno impegnato a tramare contro i nemici del Diavolo.