Il 1314 si rivelò un anno molto complesso per la Gran Bretagna. Infatti, l’Isola ha attraversato un periodo molto difficile sotto il punto di vista del Clima. Un grande Alluvione interessò tutta l’area. Piovve quasi costantemente per tutta l’estate e l’autunno del 1314. Poi per gran parte del 1315 e del 1316. Le colture marcirono nel terreno, i raccolti fallirono e il bestiame annegò o morì di fame. Le scorte alimentari si esaurirono e il prezzo del cibo salì alle stelle. Il risultato fu la Grande Carestia, che negli anni successivi si pensa abbia mietuto oltre il 5% della popolazione britannica. Nell’Europa continentale le cose andarono allo stesso modo, se non peggio.
La carenza di raccolti fece aumentare i prezzi di beni di prima necessità come verdure, grano, orzo e avena. Anche il pane, quindi, era molto costoso e di bassissima qualità. Nella primavera del 1315 Edoardo II decretò che il prezzo dei generi alimentari di base venisse limitato. Questo, però, non servì a mitigare la crisi: i commercianti si rifiutarono semplicemente di vendere le loro merci a questi prezzi bassi.
Alla fine il Parlamento di Lincoln nel 1316 abolì l’atto. La situazione si fece davvero critica, tutti soffrivano la fame, dai nobili ai popolani. Tanto che secondo alcuni, si arrivò anche a praticare cannibalismo. Ciò che è certo è che si praticò anche il consumo di gatti e cani.
Gli uomini che non riuscivano più a sfamare le loro famiglie abbandonavano i figli a loro stessi. La carestia raggiunse il suo apice nella primavera del 1317. Finalmente, nell’estate di quell’anno, le condizioni meteorologiche tornarono alla normalità, ma dovette passare il 1322 prima che le scorte di cibo si ristabilissero completamente. Il Grande Alluvione segnò profondamente la società inglese, ma così come l’Europa intera. Infatti tutto il continente Europeo subì quest’ondata alluvionale che ne minò gravemente la stabilità e l’economia. Dopo qualche anno gli europei avrebbero anche affrontato la minaccia della peste nera (1348).