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elmo sutton hoo

Cosa collega l’elmo di Sutton Hoo a Beowulf?

Quello che vedete in foto è l’elmo di Sutton Hoo, un manufatto tempestato di oro e gioielli che, in qualche modo, si collega sia con Beowoulf che con un re anglosassone perduto nella notte dei tempi. Ma cosa sappiamo di questo elmo di metallo inglese, corredato di piastra frontale?

La storia dell’elmo di Sutton Hoo

elmo sutton hoo
Crediti foto: @Alex Segre

Gli archeologi ritrovarono l’elmo in questione in una sepoltura altomedievale a Woodbridge, nel Suffolk, in Inghilterra. La scoperta in realtà risale alla fine degli anni Trenta e, attualmente, lo potete ammirare in esposizione presso il British Museum, a Londra.

L’elmo era in pezzi quando fu ritrovato, ma assemblato ecco che si pensa possa essere appartenuto al re anglosassone Rædwald. Una volta riparato, ecco che il copricapo presentava un cappuccio con para-guance, una maschera anteriore e una protezione per il collo.

Principalmente composto di ferro e lega di rame, presentava anche tracce d’argento, d’oro, stagno, granati e smalto. Inoltre è alto 31,8 centimetri e originariamente doveva pesare 2,5 kg (comodissimo da portare in testa, sai che cervicale a fine giornata?).

vichinghi

Ma la caratteristica peculiare dell’elmo, oltre alla sua ricchezza, è la maschera, estremamente elaborata. Le sopracciglia, create con fili d’argento e tempestate di granati, terminano con piccole teste di cinghiale in miniatura. Sotto la protezione del naso si trovano dei baffi di rame incisi, che iniziano fra le sopracciglia con di nuovo una testa animale.

I motivi presenti sull’elmo hanno spinto gli archeologi a collegare quella sepoltura al poema epico “Beowulf”. Questo perché nel poema l’elmo di Beowulf è fatto di oro battuto e decorato con forme di cinghiale.

archeologo

Un altro dettaglio è che questa sepoltura navale è in stile scandinavo. Tuttavia all’interno dell’imbarcazione erano presenti monete d’oro francesi, ciotole dei Celti inglesi, piattini d’argento dell’Impero bizantino e granati provenienti dall’India o dallo Sri Lanka. Insomma, una sepoltura non solo ricca, ma anche cosmopolita.