Fotografia di anonimo, Roma, Stadio Olimpico, 30 maggio 1984. L’immagine ritrae le due squadre, Liverpool e Roma, che scendono in campo pronte a disputare la finale della Coppa dei Campioni. Nello scatto si vede anche la terna arbitrale diretta dallo svedese Erik Fredriksson. Il risultato sarà amaro, molto amaro per la squadra della Capitale in quel triste 30 maggio. Se il calcio è un’altalena, la Roma saltò giù proprio nel momento in cui si stava divertendo maggiormente.
Ma come arrivarono le due squadre a quella partita? Ecco, già dalla risposta a questa domanda capiamo come il risultato finale era in qualche modo aspettato. La Roma era alla sua prima partecipazione al torneo e aveva anche il favore del pubblico di casa. Il Liverpool invece si qualificava alla Coppa da 9 edizioni consecutive, delle quali ne vinse addirittura 3. Ma la partita non dimostrerà tutto questo squilibrio.
All’inizio è infatti la squadra “di casa” (concetto sempre molto vago quando si parla di finali, soprattutto internazionali) a dominare la partita. Un errore difensivo consente però a Neal di portare in vantaggio il Liverpool. A pochi minuti dall’intervallo ci penserà il numero nove della Roma, Pruzzo, a riportare la situazione in parità. Purtroppo lo stesso attaccante si infortunerà nel corso del secondo tempo e la prestazione offensiva della Lupa calerà consequenzialmente.
Ma alla fine dei 90 minuti il risultato è ancora quello di parità. Si va ai tempi supplementari, è ancora tutto da decidere. I 30 minuti aggiuntivi non cambiano le sorti della gara e quindi il destino decide per la lotteria dei calci di rigore. Ora è davvero tutto in bilico, ora Davide ha una concreta speranza contro Golia. E il primo calcio di rigore regala emozioni forti ai romanisti: Nicol fallisce il tiro per gli inglesi e Di Bartolomei centra il bersaglio per la Roma. C’è il vantaggio.
La dea bendata però volge di nuovo lo sguardo oltremanica e da lì il Liverpool segna i successivi 4 calci di rigore. La Roma invece fallisce per ben 2 volte (in immagine sopra l’errore di Graziani che tira alto sopra la traversa) e alla fine il risultato dice 4-2 per i Reds. Gli inglesi vincevano la loro quarta Coppa dei Campioni (sulle 6 attuali), mentre la Roma disperava e piangeva per l’occasione ghiotta non raccolta. Ma il calcio, alle volte, sa essere anche estremamente crudele.
Concludiamo con una curiosità che riguarda questo incontro. Nella lunga tradizione di tale Coppa, sostituita poi dalla nuova Champions League, quest’incontro fu il primo a chiudersi con i calci di rigore. Nelle 28 edizioni precedenti i tempi regolamentari e supplementari bastarono sempre. La Fortuna volle punire l’AS Roma facendole assaggiare un frutto prelibato e poi togliendoglielo dal piatto. Da quella coppa solo sorsi amari per i Giallorossi.