La non poco inquietante figura che vedete in foto è la Perchta, in pratica un’antenata della odierna Befana. Immaginate che trauma se al posto dell’arzilla vecchietta, pronta a riempirvi le calze, vi trovate di fronte questo loschissima figura.
Chi era la Perchta?
Si fa presto a parlare della Befana. È una vecchietta, con foulard e dall’aspetto di un’arzilla streghetta che, la notte fra il 5 e il 6 gennaio, vola in giro sulla sua scopa per riempire le calze lasciate appese dai bambini con dolci, piccoli doni e carbone.
Ma se vi dicessimo che anche quella in foto è la Befana? Che qui è un attimo passare dall’essere una vecchietta sulla scopa a una sorta di strega avvizzita, con naso adunco. Per essere precisi, quella che vedete in foto non è la Befana, bensì una delle figure della tradizione che potrebbe aver dato origine all’attuale Befana.
Il suo nome è Perchta, Berchta o Bertha (da non confondere con i Perchten o Krampus, esseri demoniaci con zanne e corna che talvolta accompagnano Santa Claus) e un tempo era una divinità delle tradizioni pagane e pre-cristiane delle Alpi. Nonostante il suo aspetto, la parola Perchta vuol dire “La splendente”. Ed effettivamente le parole peraht, behrt e Brecht vogliono proprio dire radioso, luminoso e bianco.
D’accordo, la foto non ha nulla di bianco e splendente, ma il motivo di questo nome diventa più chiaro quando veniamo a sapere che, in alcune tradizioni, la Perchta ha due forme. La prima è quella di una giovane donna, bella e bianca come la neve. La seconda, invece, quella di una vecchia anziana. Probabilmente, l’associazione con la Befana deriva da quest’ultima. E anche la sua duplicità.
Così come la Perchta originaria aveva in sé sia gli aspetti del Bene che del Male, anche la Befana, se ci pensiamo bene ha questi due lati: porta dolci e doni, ma anche carbone ai bambini cattivi.
In origine la divinità era anche nota come la “Signora delle Bestie”. Questo perché nelle antiche culture Germaniche, era considerata una guardiana del mondo animale e della natura. Grimm e Motz, poi, la considerano cugina di Holda, in virtù proprio del titolo in questione. E chi era Holda? Nella raccolta di Fiabe dei fratelli Grimm. Holda o Frau Holle era la Fata della neve, descritta come una vecchia con denti lunghi e affilati.
Ma c’è un’altra versione di Berchta. Nella mitologia germanica, infatti, si dice che in origine fosse una dea, fra l’altro moglie di Odino, forse una rappresentazione della stessa Freya. Visto che sappiamo che, ufficialmente, la moglie di Odino è Frigga, questo vuol dire che Brechta perse il suo ruolo e si trasformò in una strega, simile alla Holda, uno spauracchio per i bambini.
Ma è più probabile che Brechta derivi dalla superstizione popolare, collegata alle leggende popolari sull’Epifania.