Non credo che nessuno vorrebbe essere nei panni di Mezio Fufezio, l’ultimo re di Alba Longa. Non per fare nomi-shaming, ma essere passato alla storia con il nome di Mezio Fufezio non deve essere stato granché. E neanche finire come lui: la sua morte fu alquanto cruenta.
Chi era Mezio Fufezio?
Mezio Fufezio o Mettius Fufetius, se preferite la versione latina, nacque nel VII secolo a.C. ad Alba Longa (non si sa esattamente quando) e morì nel 673 a.C. Noto per essere stato l’ultimo re di Alba Longa (il suo predecessore fu Gaio Cluilio), di lui sappiamo qualcosa grazie alle cronache di Tito Livio.
A Mezio le lotte fra Alba Longa e Roma non andarono mai giù, in quanto considerava entrambe le popolazioni come discendenti da Romolo. Così, la leggenda vuole che, per mettere fine alla disputa ed evitare che tutte e due le città di indebolissero a favore degli Etruschi, nemici comuni alle due fazioni, ecco che propose il famoso duello fra Orazi e Curiazi.
Vinsero gli Orazi e dunque vinse Roma, per cui Mezio abbozzò e Alba Longa si sottomise ai rivali. Questo almeno a parole. Tecnicamente parlando, infatti, Mezio ormai era alleato a Tullo Ostilio.
Ma durante una battaglia contro Fidenae (città della Valle del Tevere, forse di origine etrusca o forse fondata da coloni di Alba Longa) e Veio (città etrusca), Mezio portò sul campo di battaglia i suoi Albani, ma lasciò i Romani a combattere da soli.
I Romani riuscirono comunque a vincere e così Tullo Ostilio, nonostante gli Albani avessero, metaforicamente parlando, tenuto le braccia incrociate durante la battaglia, invitò gli alleati ai festeggiamenti che si sarebbero tenuti nel loro accampamento.
Ora, Mezio poteva anche essere uno che tramava, ma in questa occasione non si dimostrò molto lungimirante: qualche sospetto poteva farselo venire. Ma così non fu e andò con gli Albani nell’accampamento dei Romani, pronto a festeggiare e, dunque, vi entrò disarmato.
Ma una volta entrati, ecco che Tullo Ostilio li fece circondare dai propri soldati, ovviamente armati e con un discorso accusò Mezio di tradimento. Queste le parole del discorso citate da Tito Livio nel suo Ab Urbe Condita: “Mezio Fufezio, se tu fossi in grado di apprendere la lealtà e il rispetto dei trattati, ti lascerei in vita e potresti venire a lezione da me. Ma siccome la tua è una disposizione caratteriale immodificabile, col tuo supplizio insegna al genere umano a mantenere i sacri vincoli che hai violato. Pertanto, come poco fa la tua mente era divisa tra Fidene e Roma, ora tocca al tuo corpo essere diviso”.
Potete dunque ben immaginare quale a quale supplizio avesse pensato il vendicativo Tullo Ostilio: legò Mezio Fufezio fra due quadrighe, facendo camminare i cavalli in direzione opposte. Mezio morì squartato, Alba Longa distrutta e gli Albani portati sul Colle Celio, a Roma.