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Accadde oggi: 14 dicembre

Accadde oggi: 14 dicembre

Almanacco del 14 dicembre, anno 1825: nella città di San Pietroburgo, capitale dell’Impero russo, prende avvio l’insurrezione decabrista (Восстание декабристов, vosstanije djekabristov). La rivolta portata avanti dai più eminenti membri dell’alta società russa rappresenta per molti storici “il primo movimento rivoluzionario pienamente cosciente della storia”. Essa mirava ad un ribaltamento dell’ordine monarchico, all’istituzione di una repubblica, all’adozione di una salda e incontrovertibile costituzione e, cosa non meno importante, all’abolizione dell’odiosa servitù della gleba.

Accadde oggi: 14 dicembre

Ci si riferisce ai riottosi e alla ribellione da loro fomentata con i rispettivi termini di “decabristi” e “decabrismo” per un semplice parallelismo di carattere temporale. Infatti in russo il mese di dicembre, durante il quale avvennero i disordini, si traduce in dekabr’.

Quale fu il contesto entro il quale infuocarono i cosiddetti moti decabristi? Il 1° dicembre venne a mancare lo zar Alessandro I. La guardia reale giurò fedeltà al granduca Costantino, fratello minore del defunto imperatore. Costantino tuttavia abdicò subito dopo, causando un temporaneo impasse sulla successione al trono. Di lì a poco si sarebbe nominato zar Nicola Romanov, col nome di Nicola I. Nel frattempo le principali società segrete (prima fra tutte la massoneria) aventi sede nella capitale si attivarono, sfruttando il caos per dare inizio alla rivolta del 14 dicembre 1825.

14 dicembre rivolta decabrista

I decabristi erano esponenti dell’alta borghesia e dell’aristocrazia, di conseguenza alcuni di loro erano inquadrati nelle fila dell’esercito zarista col grado di ufficiale. Non è un caso che un manipolo di ufficiali guidò la prima fase della rivolta. Essi raggrupparono all’incirca 3.000 fanti, con i quali occuparono Piazza Pietro (in epoca sovietica soprannominata Piazza dei dei Decabristi, oggi nota come Piazza del Senato).

Gli uomini che sostenevano l’urgenza di una riforma totale dello Stato gridavano lo slogan “Costantino e Costituzione”. Sul motto si sviluppò a posteriori una divertente diceria, volta a screditare la ribellione, per la quale alla domanda “cosa intendete per costituzione?” alcuni interpellati rispondevano che, a loro avviso, “costituzione” fosse la moglie di Costantino.

14 dicembre 1825 disordini San Pietroburgo

Sappiamo in realtà come i concetti riformisti alla base del sommovimento fossero saldi negli ambienti aristocratici russi già a partire dai primi anni dell’Ottocento. Innegabile fu l’influenza del pensiero liberale occidentale (a sua volta figlio della “stagione rivoluzionaria”). La nobiltà illuminata vedeva nell’oscurantismo dell’autorità zarista un ostacolo da dover superare per proseguire sulla strada del progresso. Una prospettiva romantica, che però nascondeva qualche ambiguità. Ad esempio i decabristi non riuscirono mai a svincolarsi pienamente dallo spirito paternalista per il quale esistevano loro, rappresentanti di una società illuminata, e poi il popolo spicciolo, da dover veicolare verso determinate scelte senza mai coinvolgerlo nell’azione.

Lo zar Nicola I represse con la violenza la protesta di piazza, sparando colpi d’artiglieria e disperdendo le truppe riottose. A sfavore dei moti decabristi giocarono innumerevoli fattori: lo strapotere dell’esercito leale allo zar; la disorganizzazione interna; i problemi logistici per quanto riguarda la comunicazione tra le diverse componenti dell’insurrezione. La fase attiva del decabrismo, iniziata il 14 dicembre, poté dichiararsi conclusa già il 3 gennaio del 1826. La Corte penale suprema giudicò colpevoli i vertici del movimento sovversivo, condannandoli alla pena capitale o all’esilio in Siberia.

14 dicembre monumento ai decabristi

In particolare l’esperienza di quest’ultimi (circa 600 uomini con le rispettive famiglie) suggerì al grande Lev Tolstoj la scrittura del romanzo Resurrezione. Altro grande intellettuale che non mancò mai di associarsi ai moti decabristi pur non facendone formalmente parte fu il poeta Aleksandr Puškin.