Fotografia di Michael Homan, Saint Louis Cemetery, 19 febbraio 2014. Quella che vedete in foto, apparentemente, è una tomba come tutte le altre. Ma non è così: questa tomba, abbastanza anonima a dire il vero, è quella di Marie Laveau, la famosa sacerdotessa Voodoo.
Marie Laveau, una leggenda del Voodoo
Se volete approfondire la conoscenza del Voodoo, ne avevamo parlato in un precedente articolo. Qui vogliamo raccontare la storia di Marie Laveau, maga e sacerdotessa del Voodoo statunitense. Non è facile parlare della storia della sua vita perché, oltre a esserci poche informazioni certe, diverse sue figlie portavano il suo stesso nome e spesso le informazioni in merito sono confuse (soprattutto per le sovrapposizioni con la figlia Marie Laveau II). Diciamo che col Voodoo e col marketing Marie se la cavava egregiamente, un po’ meno con la fantasia per i nomi della prole.
Marie Laveau nacque nel quartiere del Vieux Carré a New Orleans, nel 1801 (più o meno). Era figlia di Charles LaVeau Trudeau, un proprietario terriero bianco e di Marguerite Henry D’Arcantel, una donna di colore libera, creola di origine.
Sappiamo che il 4 agosto 1819 Marie sposò Jacques Paris, un uomo arrivato da Haiti a seguito della sua dichiarazione di indipendenza. Questa data è certa perché il certificato di morte fra Marie e Jacques lo si trova ancora adesso nella cattedreale di San Louis.
Il matrimonio, a dire il vero, durò pochissimo: Jacques morì un anno dopo, fra l’altro in circostanze non proprio chiarissime. Comunque, a seguito della dipartita del marito, Marie cominciò a lavorare come parrucchiera presso le famiglie più agiate della città. Decise di non risposarsi, ma comunque ciò non le impedì di avere diversi figli (si parla di 15, fra cui Marie Laveau II, nata intorno al 1827) dal suo amante e convivente, Louis Cristophe Dumesnil de Glapion.
Per quanto riguarda la vita di Marie nel mondo del Voodoo, non si hanno dati certi, ma solo testimonianze orali di cui è difficile stabilire cosa sia vero e cosa sia mito e leggenda popolare. Per esempio, si diceva che avesse un serpente chiamato Zombie. Si dice anche che le sue pratiche magiche fossero una mescolanza di credenze cattoliche (quindi adorazione dei santi) e di fede negli spiriti africani.
Ebbe tantissimi seguaci, di tutte le etnie. Si dice che nel 1874, ben 12mila spettatori si affollarono sulle rive del lago Pontchartrain per assistere alla celebrazione dei riti da lei stessa officiati alla vigilia di San Giovanni. Non per niente, divenne nota come la regina del Voodoo.
In realtà, molto probabilmente, gran parte della sua magia e della sua influenza, derivava da una nutrita rete di informatori creata già quando lavorava come parrucchiera. In questo modo era sempre la prima a sapere cosa succedesse nelle case dei ricchi e potenti, sfruttando poi tali informazioni a suo vantaggio. Anzi: a tale proposito si pensa che avesse una casa di appuntamenti che usava proprio per usare tali informazioni.
Marie Laveau morì il 16 giugno 1881 a New Orleans. Ma ad aumentare l’alone di magia intorno alla sua figura ci furono diverse dicerie che sostennero come fosse stata vista in città dopo quella data. Ma probabilmente erano solamente le diverse figlie di nome Maria che presero il suo posto come regina del Voodoo. Questo anche perché i registri dell’anagrafe di New Orleans conservano il certificato di morte di una Marie Glapion Lavau, deceduta il 15 giugno 1881 a 80 anni.
Poche certezze si hanno anche sulla sua tomba. La tradizione ci dice che Marie Laveau è sepolta nel Saint Louis Cemetery n. 1, nella tomba anonima che vedete in foto (esistono tre cimiteri cattolici con quel nome). Si tratta del cimitero cattolico più antico di New Orleans. Visitatori e devoti si recano ancora oggi in pellegrinaggio alla tomba, disegnandovi sopra tre X, per questo vedete la tomba così “graffittata”: la speranza è che Marie esaudisca così i loro desideri.
Altri, invece, sostengono che la sua tomba si trovi altrove, ma il problema è che potrebbe trattarsi delle tombe di altre sacerdotesse vudù di New Orleanas che avevano lo stesso nome, non ultime le sue stesse figlie.
La sua figura la troviamo, poi, citata in molti fumetti, serie TV e film. Compare in alcuni albi di Zagor, è una delle protagoniste della terza stagione di American Horror Story, è citata in American Gods di Neil Gaiman, la troviamo nel videogioco Gabriel Knight: Sins of the Fathers, ma anche in Le terrificanti avventure di Sabrina, nella serie Legends of Tomorrow e nel film The Librarian 3 – La maledizione del calice di Giuda.