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disco nebra

Volete ricreare il Disco di Nebra? Scoperta la metodica di costruzione

Avete presente il Disco di Nebra? Ecco: se volete provare a ricrearlo, sappiate che i ricercatori hanno appena scoperto come lo crearono gli antichi fabbri. Certo, potrebbe non essere semplicissimo replicarlo, ma se volete cimentarvi nell’impresa, di seguito ecco la procedura usata.

Come crearono il Disco di Nebra?

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Del significato del Disco di Nebra avevamo già parlato in precedenza. Qui ricordiamo che si tratta di un disco di bronzo corroso, largo 30 cm e decorato con forme dorate. Scoperto accidentalmente nel 1999 a Nebra, in Germania, ha più di 3.600 anni ed è considerata la più antica raffigurazione conosciuta del cosmo.

Ebbene: adesso una nuova analisi metallurgica ha spiegato come abbiano realizzato il disco, usando un difficile processo di forgiatura a caldo, consistente in dieci cicli di riscaldamento con temperature fino ai 700°C. Ok, forse non è forse così facile replicarlo, come non detto.

Il Disco di Nebra è uno dei reperti archeologici più studiati al mondo. La nuova ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha voluto far luce sull’elusivo processo di fabbricazione. In base alla composizione del materiale e a precedenti ricerche, sembra che il processo sia consistito nel riscaldare fino a 700°C il metallo, per dieci cicli successivi. I fabbri, poi, prima forgiarono il metallo e successivamente lo ripassarono sul fuoco in modo da ammorbidire la struttura metallica.

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Crediti foto: @Ufficio statale per la gestione del patrimonio e l’archeologia della Sassonia-Anhalt

Lo studio ha confermato quanto sospettato in precedenza: il disco non deriva da metallo fuso nella sua forma finale. La tecnica usata durante l’età del Bronzo, considerando che all’epoca non avevano a disposizioni gli strumenti e le tecnologie moderne, non è stata certo facile da mettere in pratica.

Una volta realizzato, il Disco probabilmente è stato sepolto nel terreno come offerta rituale. La raffigurazione del cosmo sulla sua superficie, poi, ha anche suggerito come fosse molto importante per le comunità agricole.

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Crediti foto: @Ufficio statale per la gestione del patrimonio e l’archeologia, Sassonia-Anhalt—Museo statale di preistoria, foto: J. Lipták, Monaco di Baviera/ Nature

Dopo il suo ritrovamento, i ricercatori ne presero un piccolo campione (poi reinserito al suo posto). Sempre lo stesso campione fu poi nuovamente estratto per l’analisi archeometallurgica. Usando svariati macchinari e tecniche, ecco che in un secondo momento Herbert Bauer cercò di crearne una replica partendo da un pezzo grezzo fuso. Visto che così, da un pezzo singolo, non si riusciva a crearne una copia fedele, ecco che si resero conto che, probabilmente, servivano diversi cicli di forgiatura per ottenerne una copia similare.

Gli artigiani dell’età del Bronzo non solo conoscevano l’arte di fondere il bronzo, ma erano abili anche nella forgiatura a caldo.