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Inquietante pila di teschi trovata nel sito neolitico in Puglia

Inquietante pila di teschi trovata nel sito Neolitico in Puglia

Un’inquietante pila di teschi è stata scoperta nel villaggio Neolitico di Masseria Candelaro, sito preistorico in Puglia. Qui gli archeologi hanno trovato una pila di ben 15 teschi umani. Le ossa apparivano usurate e rotte, ma su di esse non c’era traccia di violenza. Il che ha fatto supporre ai ricercatori che queste teste facessero parte di un antico rituale.

Cosa ci racconta la pila di teschi in Puglia?

Inquietante pila di teschi trovata nel sito neolitico in Puglia

Jess Thompson, archeologo presso la University of Cambridge, ha spiegato a Live Science che è normale trovare ossa umana negli scavi archeologici di zone funerarie. Quello che è insolito, e che rende tale ritrovamento unico nel suo genere, è che la pila di teschi si trovasse all’interno di un edificio.

In uno studio pubblicato sull’European Journal of Archaelogy, Thomspon e il suo team hanno spiegato che i teschi trovati a Masseria Candelaro vanno dal 5618 al 5335 a.C. La datazione al radiocarbonio è chiara: i teschi appartengono a persone del Neolitico morte nell’arco di circa tre secoli. E la maggior parte di questi teschi erano maschili.

Masseria Candelaro era un piccolo villaggio del Neolitico circondato da fossati concentrici. Dentro al villaggio gli archeologi hanno trovato un sito caratteristico, ribattezzato Struttura Q. In essa erano presenti strati di manufatti domestici e rituali.

pila teschi disegno
Crediti foto: @Vicki Herring / Università di Cambridge

Proprio al di sotto di uno degli strati superiori era presente la pila di crani. Le ossa sembravano abbandonate e non sepolte, ma la cosa curiosa è che la Struttura Q non era un cimitero. Perché dunque tenersi dei crani in casa?

Visto che i crani non presentavano segni di violenza, ecco che i ricercatori hanno subito escluso l’ipotesi che si trattasse di teste di nemici raccolte come trofei. Anzi: il modo in cui i teschi erano rovinati suggeriva che fossero stati recuperati dalle sepolture, ammassati dai discendenti e maneggiati diverse volte, in una sorta di rituale a base di teschi degli antenati.

teschi

Quello che non è ben chiaro è cosa ci facessero i discendenti con i teschi dei loro antenati. Li esponevano? Li staccavano dallo scheletro per rendere meno nefasto e potente un antenato problematico? A voi la scelta.