Almanacco del 13 dicembre 1545: ha inizio il Concilio di Trento. Il mondo cattolico assiste al riconfigurarsi dell’ortodossia e della sua liturgia, all’irrigidirsi della logica della salvezza. A Trento si riunì il XIX concilio ecumenico della Chiesa cattolica in risposta al dilagare delle eresie, prima tra tutte quella luterana. Il Concilio si svolse in tre fasi separate durante le quali si succedettero diversi papi.
La necessità di un concilio di fronte ai turbamenti del mondo si rese evidente ma papa Clemente VII rifiutò l’ipotesi. Fu solo quando a soglio pontificio salì Paolo III, al secolo un Farnese, che la maestosa opera poté avere avvio. I lavori preparatori furono molteplici e lunghi. Più fronti attendevano l’inizio del concilio per ragioni diverse ma l’obbiettivo del papato era quello di ristabilire la verità in termini i dogmatici e dottrinali.
Il fallimento dei colloqui di Ratisbona nel 1541 rese improrogabile l’inizio dei lavori e si scelse Trento come luogo per ospitarli. Trento era una città non solo ai confini con l’impero che stava vivendo a pieno lo scisma tra cattolici e protestanti, ma retta da un principe-vescovo. Sceglierla non fu facile, inizialmente si pensò alla città di Mantova e molte altre ipotesi si susseguirono prima di una scelta definitiva.
Nonostante ciò Paolo III dovette emanare due bolle nel 1542 e nel 1543 nelle quali si faceva riferimento alla data di inizio del concilio, procedendo di rinvio in rinvio. La situazione non era semplice, due potenze cattoliche continuavano a farsi la guerra: l’impero di Carlo V e la monarchia francese. Per avviare i lavori era necessario un clima di pace. Solo al cessare delle ostilità in seguito alla pace di Crepy il papa poté emanare la bolla Laetare Jerusalem.
Quella bolla altro non era che la convocazione ufficiale per prendere parte al più grande magistero cattolico. A ospitare l’inizio dei lavori fu la cattedrale di San Virgilio, chiesa principale della città, risalente al IV secolo, cui fondazione avvenne a opera di un santo. In quella che divenne nel XIX secolo una basilica minore i tennero ben otto sessioni del concilio.
Il concilio di Trento si aprì ufficialmente il 13 dicembre del 1545 e ivi vi rimase fino alla conclusione della prima fase, nel 1547, per poi riaprirsi nel 1551 presso Bologna. La seconda fase si aprì alla morte di Paolo III e l’elezione di Giulio III e le discussioni ripresero nonostante la paura della peste e le astensioni di molti. L’assise conciliare riaprì per una terza e ultima fase nel 1555.