Presumibilmente fondata mentre il Buddha era ancora in vita, la città di Pataliputra passò dall’essere un semplice villaggio sulla riva meridionale del Gange fino a divenire una delle città più grandi del mondo nel III secolo a.C. Magari il nome non vi dirà nulla, ma sappiate che Pataliputra fu per almeno 1.500 anni la capitale di almeno 5 imperi che si susseguirono.
Pataliputra nasce all’incirca nel 460 a.C. quando il leggendario re di Magadha, Ajatasattu, decide di fortificare quello che all’inizio era poco più di un villaggio commerciale, rendendo il centro urbano capitale del suo regno. La città prosperò fin dai primordi, espandendosi in lungo e in largo durante la dinastia Shishunaga e Nanda (425-325 a.C.). Tutto vero, ma fu sotto i Maurya (325-184 a.C.) che Pataliputra raggiunse numeri impressionanti.
La testimonianza autorevole dello storico Megastene ci fa capire bene l’entità della città più importante dell’intero continente indiano. L’espansionismo verso ovest del sovrano Maurya Chandragupta subì una notevole accelerazione quando giunse a corte la voce dell’arrivo di uno scatenato macedone che si faceva chiamare “Magno”. Alessandro non conquistò l’oriente indiano solamente perché fu una brutta sepsi a fermarlo. Tuttavia ci provò uno dei suoi generali, Seleuco Nicatore (fondatore dell’Impero Seleucide).
Il tentativo fallì e Seleuco mandò proprio Megastene a sbrigliare la questione delle trattative di pace. Ritornando al diplomatico ionico, egli descrisse Pataliputra come una città semplicemente enorme, che poneva in soggezione chiunque si avvicinasse ad essa. Fortificata con delle altissime palizzate in legno (progressivamente sostituite da mura in pietra), Pataliputra poteva contare su questa cinta di difesa lunga all’incirca 33 km. Dotata di 64 porte, protetta da un fossato che sprofondava per più di 600 piedi.
Ma con l’assassinio dell’ultimo sovrano Maurya, nel 180 a.C. circa, la storia della grande capitale si fa buia. Non abbiamo moltissime notizie dell’epoca; è indicativo il fatto che dovranno trascorrere quasi 500 anni prima che il centro indiano nord-orientale torni ad essere la capitale di un impero, in questo caso quello Gupta, che va dal IV al V secolo d.C.
Oggi Pataliputra è sostituita dal centro moderno di Patna e larga parte dei suoi tesori sono ancora sottosuolo. I resti emersi a seguito degli scavi archeologici confermano quanto detto finora. Fu senz’altro una delle più grandi capitali dell’umanità, almeno per i tempi in cui raggiunse il massimo splendore. Nella speranza che ulteriori ricerche riportino alla luce le meraviglie che il terreno nasconde da millenni ormai.