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Quell'enorme punto interrogativo sulle origini della Bretagna

Quell’enorme punto interrogativo sulle origini della Bretagna

Forse troppo poco si è detto e scritto sulle misteriose origini della Bretagna. Sono più gli elementi incerti che non quelli inattaccabili a contraddistinguere la questione. Un grande, grandissimo punto interrogativo campeggia sull’antica storia della regione peninsulare francese. Nel mio piccolo proverò a tracciare una valida e coerente linea da seguire per meglio comprendere le origini della Bretagna, destreggiandomi – con tutte le difficoltà che il caso antepone – tra fonti scarseggianti, leggende ben radicate e controverse evidenze archeologiche.

Quell'enorme punto interrogativo sulle origini della Bretagna

Prima un assunto di carattere linguistico-geografico: in Francia si parla francese. E fin qui, ci siamo. Esistono dialetti, più o meno marcati, che tuttavia si rifanno alla matrice latina (un po’ come accade in Italia). Caso a sé stante è quello della Bretagna, poiché nella penisola nord-occidentale affacciata sull’Oceano Atlantico sopravvivono idiomi molto simili per forma e grammatica al gallese o al cornico. Come si spiega questa difformità dal resto del paese? Signore e signori, questa è la domanda da un milione di euro.

Allora, le fonti che possono dirci qualcosa in merito non sono tante e soprattutto non sono coeve al periodo sul quale dobbiamo focalizzarci, ovvero il IV-V secolo d.C. Togliamoci subito il dente della “tradizione”. Secondo quest’ultima, il principale responsabile dietro la creazione di una regione bretone nella Gallia del nord-ovest fu Magno Massimo. Costui fu un generale romano di stanza in Britannia (attenzione con i nomi che si fa presto a fare confusione…) che nel 383 si ribellò all’imperatore romano d’Occidente Graziano. Lo sconfisse e ne reclamò la successione al trono.

origini della Bretagna mappa della penisola

Mantenne il controllo sulle province di Britannia, Gallia e Hispania, inizialmente regnando sotto il tacito assenso di Teodosio, imperatore d’Oriente e vero vertice del mondo romano all’epoca. La parabola di Magno Massimo durerà solo cinque anni, perché nel 388 verrà prima tacciato dell’usurpazione del trono imperiale, poi sconfitto e ucciso dall’esercito teodosiano.

Alcune fonti – per lo più gallesi, che non sono proprio la quintessenza dell’attendibilità vista la presenza di elementi leggendari o puramente fantasiosi – sostengono come furono le truppe fedeli a Magno Massimo, dopo aver lasciato sguarnito il fronte britannico, a stanziarsi in quella che all’epoca era nota come Armorica, ribattezzandola Britannia minor (Bretgana, per noi comuni mortali). Chiaro? Se la risposta è “no”, benvenuti nel club dei ricercatori storici ed antropologi.

origini della Bretagna moneta Magno Massimo

Poi intervengono le fonti letterarie, le quali raccontano tutt’altra storia. Queste buttano nella mischia un altro personaggio degno di nota, legato da un vincolo (militare, parentale o mitologico, nessuno sa dirlo con certezza) a Magno Massimo. L’uomo in questione si chiama Conan Meriadoc (Konan Meriadeg se vogliamo dirla alla bretone). Il racconto popolare associa Conan Meriadoc ad uno dei più fidati comandanti di Magno Massimo. Egli venne incaricato di stanziarsi in Bretagna e dar vita ad un regno autonomo ma non indipendente dalla galassia romana. A sostegno di suddetta tesi si pone il monaco gallese Nennio, con la sua opera Historia Britonnum, del IX secolo.

origini della Bretagna mappa flussi migratori

C’è poi Gildas di Rhuys, abate e storico bretone vissuto a cavallo tra V e VI secolo. Il caro buon vecchio Gildas, che è un quasi contemporaneo degli eventi da lui raccontati, sostiene come alcuni soldati di Magno Massimo fossero scappati dalla Britannia durante le invasioni anglo-sassoni. Qui sorgono due problemi, uno di natura cronologica, l’altro di natura geografica:

  • Gildas, per quanto autorevole, si sbaglia perché al tempo di Magno Massimo i popoli germanici dell’Europa Continentale ancora non erano migrati in numero in Gran Bretagna.
  • L’abate poi non specifica dove questi soldati romano-britanni si siano diretti, soffermandosi ad un fin troppo generico “Gallia”.

Arrivati a questo punto risulta chiara una sola cosa: che la fondazione della Britannia minor, oggi Bretagna, sia avvenuta per volontà di esuli britannici. Anche perché i nomi dei vari potentati formatisi in Bretagna a partire dal VI secolo richiamavano quelli dei regni in Gran Bretagna (Cornubia=Cornovaglia; Dumnonia=Devon; Léon=Caerleon). Resta da capire come e quando ciò sia avvenuto. Non che sia un’impresa di poco conto. Fonti documentali spaziano molto sui dettagli, relegando ai vari personaggi fin qui citati (soprattutto Magno Massimo e Conan Meriadoc) compiti e ruoli diversi. Ad impelagare ulteriormente la ricerca il fatto che nessuna fonte appaia abbastanza meticolosa con le datazioni. Insomma, rintracciare le concrete origini della Bretagna è una delle cose più complicate per chi studia i mutamenti politici, nonché socio-demografici della tarda antichità.

origini della Bretagna re Conan matrimonio leggenda

Quando le prove scritte scarseggiano, affidatevi a quelle archeologiche… Peccato che per il caso bretone manchino quasi completamente! I ricercatori impazziscono all’idea che della cultura materiale florida e distinta quale era quella “britannica” del VI-VII secolo, non vi sia traccia alcuna nella Bretagna degli stessi anni. Un paradosso per chi crede nell’ipotesi della migrazione post invasioni anglo-sassoni.

origini della Bretagna bandiera moderna

Avviandoci alla conclusione, cosa si può affermare? Beh, gli storici del presente, per quanto non azzardino deduzioni nette, tendono a legare le origini della Bretagna a due ondate migratorie distinte (quindi scelgono la via di mezzo tra le soluzioni pocanzi presentate). Una prima ai tempi dell’usurpatore Magno Massimo, una seconda tra il V e il VII secolo. Eppure permangono i dubbi sulle modalità con le quali queste migrazioni si sono verificate in illo tempore.