Questa scoperta arriva dall’Egitto. Gli archeologi hanno trovato un portale completo appartenente al tempio tolemaico chiamato Batlmy, situato a sua volta sul lato occidentale del complesso sacro di Sohag, città che sorge lungo la riva occidentale del Nilo. Si tratta di un ritrovamento fortuito all’interno di scavi condotti per studiare l’antica città di Anthribis, centro di culto per l’adorazione del dio Min-Re, della moglie e dea leonessa Repyt e del figlio, il dio bambino Kolanthes.
Cosa sappiamo dell’antico portale del tempio tolemaico?
A guidare questi scavi archeologi è il dottor Mohamed Ismail Khaled. La scoperta è assai importante in quanto apre la strada alla possibilità di nuovi scavi nel sito del tempio. E in effetti, una grande parte del tempio è ancora sepolta.
Khaled ha spiegato in un comunicato stampa che la facciata del portaleè larga 51 metri ed è divisa in due torri, ciascuna larga 24 metri. Queste torri sono separate da un cancello di ingresso.
Il periodo tolemaico, in Egitto, è quello che va dal 305 al 30 a.C. Caratterizzato da un mix di cultura egiziana e greca, grazie anche al fatto che Tolomeo I Sotere era uno dei generali di Alessandro Magno, ecco che i sovrani della dinastia adottarono i costumi locali e l’abbigliamento faraonico, portando con sé in cambio la lingua, l’arte e la cultura greca nella regione.
Mentre gli archeologi pulivano il cancello d’ingresso principale, al centro del portale, ecco che hanno anche trovato alcuni testi geroglifici che decoravano la facciata esterna. Anche le pareti interne erano decorate con geroglifici. Fra le scene raffigurate, era presente anche il faraone nell’atto di accogliere Repyt, la patrona del tempio, insieme al figlio.
Studiando i cartigli scoperti all’ingresso e su uno dei lati interni, i ricercatori hanno stabilito che il tutto risale al regno di re Tolomeo VIII, forse il fondatore del tempio. Inoltre è possibile che fra i testi si trovi anche un cartiglio col nome della regina Cleopatra III.
Tolomeo VIII regnò in Egitto dal 170 l 116 a.C. Le testimonianze lo descrivono come un faraone crudele e degenerato, amante del cibo e un politico assai astuto.
In realtà la camera meridionale del tempio era stata scoperta in passato da una missione archeologica britannica. L’ingresso di questa camera era anche esso decorato con geroglifici, con scene che raffigurano Repyt insieme a Min, dio della fertilità e circondata da divinità celesti secondarie. Si pensa che si trattasse di un modo per misurare lo scorrere delle ore notturne.