Quando pensiamo agli animali degli antichi Romani, ci figuriamo sempre il bestiame venduto nei mercati, i cavalli usati come mezzo di trasporto, gli animali offerti in sacrificio alle divinità, quelli presenti nelle arene dei gladiatori e anche quelli che finivano in tavola. Ma lo sapevate che gli antichi Romani avevano anche diversi animali domestici? Ebbene sì, oltre agli animali da utilità, i Romani ci tenevano a tenere in casa con sé animali che facessero loro compagnia. Ma quali animali domestici avevano gli antichi Romani?
Gli animali domestici nell’antica Roma
Qui di seguito andremo a vedere alcuni degli animali domestici che avreste potuto tranquillamente trovare nelle case degli antichi Romani.
Cani
Sappiamo che gli antichi Romani usavano i cani per la caccia, per la guardia o anche in guerra. Ricordiamoci, per esempio, del famoso mosaico di Pompei, “Cave canem”. Tuttavia è anche vero che allevavano diverse razze di cani. Per esempio, i Molossi erano usati per la caccia e la guardia, ma avevano anche cani da compagnia, come il Melitan, un classico cane da grembo a pelo lungo, zampe corte e naso appuntito.
Molto probabilmente erano le classi più abbienti a tenere in casa cani da compagnia, ma non sappiamo molto della loro vita domestica. La presenza però di lapidi con epitaffi dedicati ai cani defunti indica che erano molto amati dai loro padroni.
Gatti
A quanto pare, invece, i Romani non amavano molto i gatti intesi come animali domestici. A Roma ne giravano parecchi, forse portati lì da navi greche. Erano più che altro considerati acchiappatopi e scaccia-insetti, gareggiando con donnole e furetti per il titolo di controllori dei roditori.
Resti di gatti si trovano spesso in forti e avamposti militari. I soldati li consideravano preziosi compagni in quanto li aiutavano a conservare il cibo eliminando topi e ratti. Non ci sono epitaffi in loro onore, ma li si trova come compagni dei bambini in alcune stele funeraria.
Erano comunque sacri alla dea Diana e rispettati per la loro indipendenza, autonomia e libertà.
Uccelli
I Romani tenevano speso uccellini come animali domestici, ma erano considerati uno status symbol delle classi più ricche. Considerate che gli usignoli canterini, secondo Plinio, erano così costosi da arrivare ai prezzi di uno schiavo umano. Non erano solitamente oggetto di epitaffi e, anzi, Marziale ridicolizzava le sepolture degli uccelli.
Però erano assai apprezzati, sia quelli in gabbia che quelli tenuti nei giardini delle ville romane. Anche se, in questo caso, non erano propriamente degli animali domestici. Fra gli uccellini che avreste potuto trovare a Roma, figurano usignoli, corvi parlanti, pappagalli, passeri, quaglie, anatra, colombe (usate anche per trasportare messaggi) e piccioni. Ma erano presenti anche pavoni e galline. Inoltre erano popolari i combattimenti fra galli.
Pesci
Molte case romane avevano vasche in cui erano ospitati dei pesci. In questo caso, però, i pesci erano tenuti sia come decorazione che come cibo. Alcune ville romane avevano stagni annessi, con acqua sia dolce che salata.
Fra i pesci ospitati a Roma avreste potuto trovare breme, passere di mare, rombi, sogliole, cefali e anguille.
Animali vari
C’erano poi imperatori, come Eliogabalo, che ospitavano in casa loro orsi, leoni e leopardi a cui erano stati tolti denti e artigli. Altri animali domestici detenuti erano i serpenti, con l’imperatore Tiberio che si dilettava a nutrirli con le sue mani, ma c’erano anche tartarughe e scimmie, soprattutto i macachi.