Freiherr, o barone, Roman von Ungern-Sternberg, poi conosciuto anche come semidio di Urga, era un ufficiale dell’esercito dello zar e discendeva da un’antica famiglia baltico-tedesca dell’attuale Estonia. Prediligendo l’azione e l’avventura al servizio di un ideale, Ungern si unì ai cosacchi nelle remote regioni di confine dell’Impero russo e si legò alle popolazioni mongole locali come i buriati.
La guerra come vocazione
Durante la prima guerra mondiale, Roman von Ungern-Sternbergcombatté con coraggio e abilità sul fronte occidentale e meridionale contro gli imperi asburgico e ottomano. Tuttavia, il suo carattere indomabile e i suoi problemi con la gerarchia militare lo portarono a cadere in disgrazia e a essere trasferito nel Caucaso nel 1916.
Dopo la rivoluzione di febbraio e l’abdicazione dello zar nel 1917, Roman von Ungern-Sternberg si ritrovò in Transbaikalia, dove iniziò a combattere contro i bolscevichi durante la guerra civile. Il suo obiettivo era quello di restaurare l’Impero russo e proteggere le popolazioni locali dalle incursioni bolsceviche e cinesi.
La conquista di Urga da parte di Roman von Ungern-Sternberg e il titolo di semidio
Nel febbraio 1921, Roman von Ungern-Sternberg e il suo esercito riuscirono a conquistare la capitale mongola di Urga, espellendo la guarnigione cinese e i simpatizzanti bolscevichi. Il re lama mongolo, Jebtsundamba, riconobbe il barone come suo liberatore e gli conferì lo status di semidio e il titolo di khan del re mongolo.
Nonostante il suo status mitico tra la popolazione mongola, Ungern si concentrò principalmente sulla guerra e sulle strategie militari, lasciando l’amministrazione quotidiana del paese nelle mani delle istituzioni locali tradizionali. La sua figura è rimasta avvolta nel mistero, oscillando tra quella di un visionario eccentrico e quella di un omicida psicopatico.
La fine dell’epopea di Roman von Ungern-Sternberg
La breve epoca di Roman von Ungern-Sternberg in Mongolia si concluse nel 1921, quando fu catturato dalle forze bolsceviche e giustiziato. La sua figura continua a suscitare interesse e dibattito tra gli storici, che cercano di comprendere la complessa personalità e le motivazioni di questo enigmatico semidio di Urga.
In conclusione, il barone Sternberg ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Mongolia e della Russia. La sua vita, caratterizzata da una sete insaziabile di avventura e da una devozione incondizionata alla causa monarchica, lo ha trasformato in un personaggio leggendario, il cui mito continua a vivere ancora oggi.