Fotografia di Alberto Korda, Lincoln Memorial, Washington D.C., USA, aprile 1959. A due mesi esatti dal giuramento come primo ministro di Cuba, Fidel Castro compie la sua prima visita di stato. Non in un luogo qualunque, non in un momento qualunque. Per l’occasione Castro si reca negli Stati Uniti d’America.
Un soggiorno di 11 giorni, dal 15 al 26 aprile 1959, in cui il rivoluzionario girò il paese accompagnato da ben 50 delegati industriali cubani. A dire il vero non fu lo Studio Ovale a partorire l’idea di invitare Fidel Castro negli USA. L’allora presidente Dwight Eisenhower fu tutt’altro che entusiasta della visita di cortesia. L’invito che dagli States raggiunse l’Havana proveniva dall’ASNE, acronimo di American Society of Newspaper Editors.
Nonostante le inevitabili perplessità covate all’interno della Casa Bianca, gli americani accolsero Fidel con tutti gli onori del caso. Il vice presidente Nixon discusse con l’uomo forte del governo rivoluzionario cubano per ben 3 ore. In seguito sosterrà di aver partecipato malvolentieri all’incontro. Eisenhower invece preferì lasciare Washington D.C. per giocare a golf pur di non incontrarlo.
Oltre ciò, il viaggio di Castro negli USA assunse tutti i connotati di un’ordinaria visita diplomatica. Egli incontrò alcuni degli editori statunitensi più influenti del paese, partecipò ad eventi pubblici, dialogò con funzionari e finì addirittura in prima serata nel programma Meet the Press. Ma del viaggio è rimasta impressa nella memoria collettiva una singola fotografia, la quale immortala Fidel Castro al cospetto del Lincoln Memorial.
A scattarla fu Alberto Díaz Gutiérrez, meglio noto come Alberto Korda. Per intenderci, Korda fu l’autore della celebre fotografia intitolata Guerrillero Heroico, raffigurante Che Guevara nella classica posa che tutti ricordiamo. Korda seguì Castro nel tour diplomatico negli States e scattò molte foto per l’occasione. Memorabili furono anche quelle che videro il premier cubano a Mount Vernon o in procinto di disputare una partita di baseball.
Interessante a mio parere il resoconto del New York Times sulla visita del leader cubano al Lincoln Memorial. Esso recitava: “Al Lincoln Memorial, il dottor Castro si è avvicinato alla folla di diverse centinaia di persone. Ha stretto loro la mano e si è prestato a qualche chiacchiera. Percorsi i gradini del memoriale, si è fermato. Lentamente, a bassa voce, ha letto il discorso di Gettysburg inciso sul muro. ‘Formidabile e molto interessante!’, sembra abbia mormorato”.
Non era una novità tale da suscitare scalpore. Chi conosceva bene Fidel, sapeva esattamente cosa pensasse del 16° presidente americano, in carica dal 1861 fino a quel famigerato 14/15 aprile 1865. Il leader rivoluzionario possedeva un busto di Abraham Lincoln nel proprio ufficio e non mancava mai l’occasione di elogiarlo per aver coltivato “la giusta idea per la quale tutti i cittadini nascono liberi e uguali”.
L’ironia del destino sa essere graffiante delle volte. Tre anni dopo la visita statunitense, gli USA avrebbero imposto il bloqueo (l’embargo totale contro Cuba) e il mondo sarebbe quasi sprofondato nella guerra nucleare per la ben nota crisi dei missili cubani.