Le storie del mito hanno condizionato molto la visione del mondo degli antichi. Infatti, moltissimi luoghi portano il nome di eroi mitici che caratterizzavano il patrimonio culturale degli antichi. Come accade per una zona molto particolare: Il Mar Egeo. Qual è l’avvenimento che vede implicata questo territorio? Si tratta di un ciclo di miti molto famoso, ovvero, il mito di Teseo. Le vicende dell’eroe si intrecciano con quelle del famoso Minotauro, il mostro dalla testa di toro e il corpo di un uomo. L’essere viveva all’interno di un Labirinto costruito da Dedalo. Soggetti al dominio di Creta, gli Ateniesi erano costretti a pagare un pesante tributo: ogni nove anni dovevano inviare sette fanciulli e sette fanciulle in pasto al Minotauro.
Così il giovane Teseo decise di recarsi a Creta per affrontare la mostruosa creatura e liberare Atene da un pegno tanto dispendioso in termini di vite. Prima di partire, il giovane promise a suo padre, Egeo, re di Atene, che se fosse sopravvissuto al suo ritorno avrebbe esibito una bandiera bianca sulla sua nave. La nave partì con le vele nere, in segno di lutto e di disperazione. La speranza per il re era quella di vedere delle vele bianche al ritorno.
Teseo riuscì ad avere la meglio sul mostro, grazie al prezioso aiuto di Arianna. Il giovane così si imbarcò alla volta di Atene, portando con sé la ragazza. Decise poi di abbandonarla lungo il tragitto, precisamente sull’Isola di Nasso (da qui la frase ”Piantare in asso” che deriverebbe da ”Piantare in Nasso”).
La giovane abbandonata maledisse l’eroe e il rito andò a segno. Teseo, infatti, dimenticò di cambiare le vele della sua nave, che rimasero nere. Così, quando suo padre Egeo lo vide arrivare all’orizzonte, preso da grande sconforto, si gettò nel mare. Proprio a partire da questo mito gli antichi nominarono così il mar Egeo.