Dato per assodato che l’invenzione della carta-moneta è abbastanza recente (in termini relativi, visto che i cinesi già la utilizzavano nel XIII secolo); appurato il fatto che la moneta metallica sia antica, ma non così antica (sembra che le prime siano datate al VII secolo a.C., chiaramente di fattura ellenica); resta da chiedersi quali altre forme di unità di scambio siano state utilizzate nel corso della storia. Se siete sul punto di gridare “baratto” sullo schermo del vostro pc/telefono, avete perfettamente ragione, ma non è questo il punto focale del discorso. Nelle seguenti righe infatti accennerò ad alcune delle valute – dove per valuta s’intende un mezzo atto a semplificare transazioni di natura economica – più strane mai adottate nella storia dell’uomo da che se ne ha memoria.
1 – Sale. Partiamo in modo soft. Molti di voi lo sapranno già ma per scrupolo lo sottolineo in questa sede. I soldati romani spesso, ma non sempre, godevano di un’integrazione qualitativa della loro paga ordinaria, questa veniva corrisposta in sale. Da qui la parola latina “sal” (sale) ha fornito la radice per il termine “salarium” (salario). C’è da dire come questo metodo fosse saltuario e abbastanza esclusivo del sistema retributivo romano.
Possiamo fare affidamento su qualche evidenza archeologica per dire, con un certo grado di sicurezza, come il sale fosse la valuta prediletta delle tribù etiopi nella piana desertica del Danakil, luogo in cui le saline ancora oggi rappresentano un patrimonio naturale ed economico di rilievo. Altro aneddoto riguarda la Grecia antica. I mercanti ellenici di schiavi barattavano il sale con gli schiavi. Si pensa che da questa pratica sia originata l’espressione per la quale qualcuno “non vale il suo sale” (espressione tipica della cultura anglofona, meno della nostra).
2 – Pellicce di scoiattolo. Raha è la parola finlandese con la quale si indica il denaro. Tuttavia in epoca medievale negli empori commerciali della taiga finnico-scandinava si utilizzava il vocabolo riferendosi alle pellicce di scoiattolo. In quell’area, compresa buona parte della Siberia occidentale, le pelli conciate erano la forma standard di valuta. Dopo una meticolosa lavorazione, zampe e musi diventavano piccoli spiccioli.
Curiosità: la pelliccia di scoiattolo rosso era la più preziosa e di conseguenza i mercanti la utilizzavano per le transazioni “di lusso”. Considerato l’ampio commercio di pellicce in quelle zone del nord, non sorprende che si sia sviluppato un sistema del genere.
3 – Denti di delfino. Di valute strane se ne contano a decine, ma questa è davvero peculiare, almeno a mio parere. L’uso dei denti di delfino come moneta di scambio nelle Isole Salomone (Pacifico Meridionale, a nord-est dell’Australia) è una pratica che risale a centinaia di anni fa e che, non senza rimostranze, è in uso ancora oggi. Che ci crediate o no, quando valute internazionali affrontano momenti di recessione, i denti di delfino da quelle parti tornano utili come salvagente monetario.
4 – Tè. In molte parti dell’Asia orientale, il tè veniva tradizionalmente polverizzato, imballato e pressato in blocchi. Su ciò che ne usciva fuori, ovvero mattoni dalla forma rettangolare, agivano degli stampi personalizzati per dare vita a disegni decorativi di assoluto pregio. Il valore del tè in Asia fu sempre alto, ciò per ovvie ragioni storiche e geografiche. Si pensò dunque di utilizzarlo come moneta di scambio.
Vi sorprenderà sapere come i mattoni di tè fossero particolarmente graditi in Siberia e in Tibet. Nel primo caso assumevano la forma di dischi, nel secondo quella più classica di stampo rettangolare. Particolarmente nota era la regione di Sichuan dove si “coniava” la maggior parte di questa valuta.
5 – Non-denaro. Concludo questa lista con un esempio cronologicamente a noi più vicino. Avete mai sentito parlare di Notgeld? Si può tradurre dal tedesco come “Non-denaro” o “moneta di emergenza”. Tecnicamente si tratta di qualunque altro bene utilizzabile come moneta reale in tempi di grave crisi economica. Ciò avviene quando la valuta corrente circola in quantità risicate nel mercato. Un fenomeno verificatosi, per fare due esempi moderni, nei territori degli ex imperi germanico e austro-ungarico dopo la Grande Guerra.
L’iperinflazione impattò così tanto nella vita dei tedeschi e degli austriaci da costringerli a reinventarsi economisti dell’ultima ora. I luoghi di emissione del Notgeld potevano essere aziende, banche o municipalità e il denaro solitamente aveva una data di scadenza. Ne derivò un’enorme varietà di Notgeld. Oggi quelle diverse forme di Non-denaro sono merce rara per i collezionisti dell’intero globo.