Fotografia di anonimo, Giardini del palazzo del Quirinale, 26 febbraio 1980: Gianni Agnelli presenta la nuova FIAT Panda al Presidente della Repubblica Sandro Pertini. In particolare si tratta di quella prima generazione che vede la luce proprio nel 1980, grazie ad un disegno di un ispiratissimo Giorgetto Giugiaro.
Lunga 3,38 metri e larga 1,46, la Panda rappresenta un progetto impegnativo e che poi risulterà, alla lunga, vincente. Si tratta di una superutilitaria prodotta dal 1980 per i successivi 23 anni, fino al 2003. La forma è molto squadrata e sembra quasi goffa e arrogante, ma sarà una soluzione poliedrica adatta alle più diverse classi sociali. Senza dimenticare il sistema innovativo delle quattro ruote motrici, ovvero il celeberrimo 4×4.
Ma perché si sente il bisogno di una macchina del genere? Le grandi imprese, si sa, producono rispondendo alle domande e alle logiche di mercato. In quel frangente, all’inizio degli anni ’80, si sentiva il bisogno di superare l’arcaico motore raffreddato ad aria e a trazione posteriore. Per intenderci parliamo di quello della FIAT 126, altra autovettura entrata di buon grado della storia.
Altra componente fondamentale del mercato è la concorrenza, e in quegli anni la Renault 4 e la Citroën Dyane rappresentavano un grande pericolo. Vendevano infatti molto di più della 126 e dunque serviva un tassello da inserire tra questa vettura e il segmento della 127. Questa tessera del puzzle sarà appunto la nuova FIAT Panda.
Una piccola curiosità riguarda il nome assegnato alla vettura. Inizialmente infatti, la Italdesign, di Giorgio Giugiaro e Aldo Mantovani propose il nome di “Zero“, in onore di un modello della stessa casa automobilistica degli anni ’10. Successivamente, dopo lo sviluppo difficoltoso dei primi prototipi, si parlò invece di “FIAT Rustica“, ma nemmeno questo nome resse.
Alla fine un mito dell’italianità non poté che ispirarsi ad un passato storico e mitico della nostra Penisola, ovvero ad una divinità minore dell’Impero Romano. Parliamo appunto della divinità protettrice di strade e viaggiatori, con il nome che deriva da pandere, ovvero “aprire”. La Panda arriverà sul mercato e soprattutto entrerà, di prepotenza con il suo sistema a trazione 4×4, nel cuore e nella vita quotidiana di moltissimi italiani.