Un’ipotesi si è fatta strada grazie ad alcuni storici e riguarderebbe proprio il primo museo esistente o conosciuto dall’uomo. Il primo museo della storia risalirebbe al 530 a.C. e la sua prima curatrice sarebbe stata non altri che la principessa Ennigaldi. Ella più di 2.500 anni fa avrebbe fatto costruire il più antico museo di cui si è oggi a conoscenza.
Situato nella regione di Ur, il museo di cui prova hanno trovato gli archeologi conducendo uno scavo nell’area del palazzo e del tempio di Ur, avrebbe visto la luce grazie ad Ennigaldi. Ella, nota anche come Ennigaldi-Nanna era la figlia dell’ultimo re dell’impero neo-babilonese, Nabonide, e svolgeva le funzioni di sacerdotessa. Di fatti il nome Nanna deriverebbe dalla divinità lunare a cui era devota, conosciuta proprio come Nanna o Sin.
Gli archeologi rinvenendo una serie di artefatti che differivano tra loro per età, hanno notato un’ordine nella disposizione degli stessi e in più, quelle che hanno definito come “etichette”. I manufatti erano corredati da etichette da museo, come nel caso dei tamburi in argilla la cui etichetta riportava una descrizione in ben tre lingue diverse.
La principessa e sacerdotessa ebbe l’idea osservando il padre, infatti l’ultimo re caldeo era noto per la passione dell’antiquariato e della restaurazione. Il padre quindi le trasmise l’amore verso i manufatti, e questo la portò a ideare un luogo nel quale catalogarli e tenerli al sicuro.
L’area del palazzo che comprendeva il museo era attigua all’area dei suoi alloggi privati, nell’edificio chiamato E-Gir-Par, a cui erano annessi degli edifici secondari. Mise altri manufatti in un’area del tempio vicino al palazzo dove viveva.
L’archeologo Leonard Woolley che riportò alla luce le rovine del museo e il suo contenuto, rinvenì anche le etichette fatte di argilla. Molti reperti si ipotizza potessero essere stati scoperti dallo stesso Nabonide e altri ancora, raccolti in precedenza da Nabucodonosor II. La stessa Ennigaldi oltre a essere la curatrice del primo museo riportò alla luce alcuni oggetti, provenienti dall’area meridionale della Mesopotamia. Tra alcuni reperti vi era un Kudurru ovvero un marcatore di confine e parte di una statua del re Shulgi.