L’imperatore Kammu è stato uno dei sovrani più influenti della storia del Giappone antico, il cui regno ha segnato una svolta nella storia del paese. Nato nel 737 d.C. da una madre coreana e dallo stesso imperatore Konin, Kammu venne scelto come successore al trono imperiale nel 773 d.C. grazie all’appoggio del potente clan Fujiwara.
L’ascesa dell’imperatore Kammu al trono imperiale
Kammu, inizialmente escluso dalla linea di successione, venne reintegrato grazie ai suoi sostenitori nella potente famiglia Fujiwara. Nel 781 d.C. l’imperatore Konin abdicò e Kammu divenne imperatore a sua volta. Kammu regnò per 25 anni, durante i quali portò avanti una serie di riforme che avrebbero trasformato il Giappone.
Il trasferimento della capitale a Heiankyo
Durante il periodo Nara (710-794 d.C.), la corte imperiale giapponese era stata assediata da conflitti interni, corruzione e dall’influenza eccessiva delle sette buddiste.
Nel 784 d.C., l’imperatore Kammu decise di spostare la capitale da Nara a Nagaokakyo, ma il nuovo sito fu colpito da una serie di disastri naturali e il capobanda di un complotto fu esiliato.
Kammu decise quindi di trasferirsi di nuovo, questa volta a Heiankyo, che sarebbe rimasta la capitale del Giappone per altri mille anni.
La riforma del governo e della casa reale
Kammu attuò una serie di riforme che ridussero i costi dello stato e lo resero più capace di gestire il paese e combattere la corruzione.
L’imperatore riformò la casa reale, la burocrazia e l’esercito, riducendo l’influenza dei potenti clan e rafforzando il potere dell’imperatore. Inoltre, Kammu promosse l’arte e la cultura, costruendo templi e santuari e incoraggiando la produzione di opere d’arte e artigianato.
La divinizzazione dell’imperatore Kammu
Kammu morì nell’806 d.C. e venne consacrato come divinità o spirito kami del santuario Heian Jingu a Kyoto, fondato nel 1895 d.C. nel 1100° anniversario della fondazione della città come capitale del Giappone. La divinizzazione di Kammu testimonia l’importanza storica del suo regno e della sua figura, che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura e sulla politica giapponese.