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città rasa suolo

La città rasa al suolo da Roma e rimasta disabitata per più di 170 anni

Questa è la storia di Fregellae, una città che sorgeva a circa 90 km a sud-est di Roma e rasa al suolo proprio da quest’ultima a seguito di una ribellione. Ma non solo: la cittadina, a seguito della devastazione subita, non fu più abitata per più di 170 anni.

Perché Roma rase al suolo questa città?

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Crediti foto: @Dominik Maschek/LEIZA

Quale torto poteva avere mai fatto Fregellae a Roma per meritare un destino simile? Gli archeologi ancora non lo sanno. Tuttavia hanno un’ipotesi. Infatti è possibile che i cittadini di Fregellae avessero chiesto a Roma la piena cittadinanza romana, al posto di quella di “seconda categoria”. Questo per avere più diritti legali (soprattutto sulla proprietà dei terreni pubblici).

La Repubblica Romana, infatti, all’epoca aveva optato per questa tipologia di cittadinanza per l’abitato. Ma la cittadina voleva di più e così fra Roma e Fregellae si trascinò una disputa di lunga data. E il tutto culminò nella distruzione della città da parte degli eserciti romani, nel 125 a.C.

E pensare che, solamente una generazione dopo, dal 91 all’87 a.C. scoppiò la cosiddetta Guerra Sociale. Nota anche come Bellum Marsicum o Bellum Italicum, fu quando parecchi degli alleati di Roma in Italia chiesero e ottennero la piena cittadinanza romana. Ma non Fregellae, già distrutta alcuni anni prima.

Purtroppo della rivolta di Fregellae sono rimaste poche testimonianze storiche. Dunque l’unico modo per sapere cosa davvero sia avvenuto all’epoca è proseguire con gli studi archeologici.

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Crediti foto: @Anton Ritzhaupt/LEIZA

Dominik Maschek, professore di archeologia romana presso il Centro Leibniz per l’archeologia e l’Università di Treviri, in Germania, ha spiegato che la rivolta di Fregellae è citata solamente in due o tre fonti. Però si parla dell’assedio, è spiegato che queste persone si erano ribellate ai Romani, ma da nessuna parte è rivelato il perché.

Gli scavi in zona risalgono agli anni Ottanta e da allora qui sono emersi resti di affreschi, pavimenti a mosaico, case e bagni pubblici. Da tre anni circa il team di Maschek, insieme a ricercatori provenienti da Italia, Germania e Svizzera, sta scavando i resti di una villa ai margini dell’antico abitato.

Proprio l’anno scorso, lì accanto, sono riemersi i resti di un vicino accampamento romano, protetto da un fossato e un muro fortificato. Dagli scavi nella villa, poi, i ricercatori hanno trovato uno strato con evidenti danni causati da un incendio. Il che dimostra che la villa e i campi sono stati distrutti contemporaneamente alla città vicina.

Quello che si sa di Fregellae è che fu fondata come colonia di Roma. La cittadina comprendeva parecchi discendenti dei Sanniti, un popolo non romano che abitava la regione prima dei Romani e che inizialmente era un nemico della Repubblica Romana.

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Circa 60 anni prima in Senato si discusse dello spostamento dei Sanniti a Fregellae. Tuttavia il Senato decise che la cittadina avrebbe dovuto gestire da sola l’afflusso dei Sanniti. Per quanto riguarda l’assedio, pare che l’esercito romano fosse guidato da Lucio Opimio, un pretore. Inoltre si sa che la popolazione di Fregellae attese che i due consoli romani fossero oltremare al comando degli eserciti romani impegnati in altre battaglie prima di dare inizio alla ribellione.

Avendo combattuto a lungo contro i Romani, sapevano come funzionavano i loro eserciti e quali fossero le loro strategie. Ma non avevano considerato che, pur non essendoci i consoli, i Romani avevano ancora i pretori a cui affidare simili campagne.