In molti, dopo aver visto le prime scene del trailer de Il Gladiatore II, si sono chiesti se davvero i gladiatori romani combattessero i rinoceronti nel Colosseo. Perché, per chi non avesse visto tali scene, ecco che nell’arena di combattimento sono comparsi rinoceronti, squali e pure delle scimmie assassine, tanto per non farsi mancare nulla.
Rinoceronti contro i gladiatori nel Colosseo? Davvero?
Effettivamente nel trailer del sequel di Ridley Scott vediamo un nuovo gladiatore, interpretato questa volta da Paul Mascal, mentre ha a che fare con un promotore spietato interpretato da Denzel Washington, con battaglie navali e pure con un rinoceronte in fuga. Ma quanto di tutto questo è davvero accaduto in passato? Perché sappiamo benissimo che, soprattutto con i film di ispirazione storica, ogni tanto gli sceneggiatori si fanno prendere un po’ la mano.
Ebbene, quello che di sicuro non è mai accaduto è di vedere nel Colosseo un gladiatore a cavallo di un rinoceronte mentre caricava altri combattenti. Al massimo, l’unica testimonianza che si ha, è quella di un rinoceronte che ha fatto la sua comparsa durante l’inaugurazione del Colosseo nell’80 a.C. Tuttavia tale rinoceronte non combatté mai contro uomini o gladiatori, ma solo contro altri animali (un toro, un orso, un bufalo, un bisonte, un leone e due buoi).
Altre rare menzioni di rinoceronti presenti a Roma riguardano quelli ospitati nei serragli, ma destinati ad essere ammirati nelle vesti di creature esotiche. In realtà i romani erano assai affascinati dagli animali selvatici ed esotici, tanto che nel 275 a.C. iniziarono i primi spettacoli con elefanti da guerra catturati. Ma si trattava di esibizioni non violente all’inizio.
Bisogna attendere il 186 a.C. per vedere la prima venatio, cioè la prima caccia inscenata, con partecipazione di leoni e leopardi. Lo spettacolo piacque parecchio, tanto che nel 169 a.C. le venatio divennero parte ufficiale delle feste della Repubblica.
La tendenza si intensificò durante l’età imperiale in quanto la cattura e il trasporto di animali insoliti ed esotici dimostrava il potere dell’Impero romano nelle province più lontane. Così migliaia di animali venivano catturati in Africa e Asia, trasportati nelle arene romane e destinati a morire per intrattenere il pubblico. Fra l’altro la carne degli animali morti era poi regalata agli spettatori in quanto era più facile liberarsi così delle carcasse.
Inoltre, coloro che combattevano con le bestie non erano certo gladiatori, bensì erano venatores, cioè cacciatori appositamente addestrati con le lance. In aggiunta le venatio comprendevano anche combattimenti diretti fra animali, soprattutto tori contro elefanti o orsi.
Per quanto riguarda, invece, la battaglia navale organizzata nel Colosseo, della naumachia ci sono prove certe. Si trattava di spettacoli molto costosi, per cui erano riservati alle occasioni veramente speciali (questo l’approfondimento, se interessati).
La prima accreditata ufficialmente è quella in onore dell’imperatore Augusto nel 2 a.C. All’interno del Colosseo organizzarono un lago artificiale. Questo poteva ospitare 30 grandi navi, le quali trasportavano fra l’altro 3mila marinai e un numero non precisato di rematori. I partecipanti alla naumachia erano solitamente prigionieri di guerra o criminali condannati. Dovevano uccidersi a vicenda o annegare, ma chi avesse dimostrato una notevole abilità nel combattimento o un ineguagliabile coraggio avrebbe potuto ottenere la grazia.
Tuttavia la battaglia navale più grandiosa di tutte fu quella organizzata dall’imperatore Claudio sul lago Fucinus, l’odierna piana del Fucino. Lo spettacolo coinvolgeva 100 navi e circa 19mila marinari e rematori. Si narra che fu proprio durante questa battaglia che i combattenti adottarono la formula del “Ave Cesare, coloro che stanno per morire ti salutano” o “Ave Caesar, morituri te salutant“, in latino se preferite, frase erroneamente attribuita ai gladiatori (stesso errore fatto, fra l’altro, anche ne Il Gladiatore).
Alcune fonti letterarie sostengono poi che il Colosseo fu allagato anche per la sua inaugurazione, in modo da ricreare una battaglia navale. Ed effettivamente gli storici sono concordi sul fatto che alcuni meccanismi ingegneristici e alcune caratteristiche ancora evidenti nel Colosseo avrebbero permesso all’arena, nei suoi primi giorni, di ospitare una naumachia.