Che l’uomo di Neanderthal e l’uomo sapiens siano venuti a contatto, è un dato di fatto. Tuttavia, visto che non ci sono molti fossili in tal senso e che manca il DNA che possa confermare una cosa del genere, è difficile capire quando e dove questo sia avvenuto. Tuttavia un recente studio pubblicato su Nature ha cercato di ricostruire la paleodistribuzione del Neanderthal e del Sapiens, giungendo così alla conclusione che le due specie umane si siano incontrate e incrociate sui Monti Zagros.
Cosa sappiamo dell’incrocio fra uomo di Neanderthal e l’Homo sapiens?
Prima dello studio in questione, la comprensione sull’incrocio fra le due specie si basava solamente su dati genetici e morfologici. Adesso, invece, grazie alle nuove tecniche, ecco che l’altopiano persiano, con particolare riferimenti ai Monti Zagros, nell’Iran attuale, è stato identificato come potenziale area di incrocio fra l’uomo di Neanderthal e l’Homo sapiens.
All’epoca i Monti Zagros si trovavano in due zone biogeografiche diverse:
- regno paleoartico
- regno afrotropicale
Aree di confine come queste attiravano naturalmente i diversi gruppi di ominidi che qui potevano trovare rifugio dai più aspri ambienti glaciali. Questo significa che proprio i Monti Zagros possano aver visto, nel corso dei secoli, un via vai continuo di persone che abitavano nelle zone di confine fra le due aree. Questo per vari motivi:
- i Monti Zagros erano a metà strada fra le zone abitate dai Neanderthal e dai Sapiens
- questi monti occupano una superficie geografica molto ampia, si parla di più di 1.500 km che vanno dal lago Van nel Kurdistan turco sino all’Iran sud-orientale. Il che significa che potevano supportare grandi popolazioni umane
- i Monti Zgros vantano una notevole diversità dal punto di vista topografico e della biodiversità, il che li rende perfetti per supportare la presenza di due specie umane contemporaneamente
Il tutto sarebbe avvenuto durante i cambiamenti climatici del Pleistocene. Il che vuol dire che c’erano maggiori possibilità di contatto e interazione fra le diverse specie di ominidi.
Secondo lo studio, poi, proprio l’altopiano persiano avrebbe svolto la funzione di polo di snodo per l’Homo sapiens dopo la dispersione dall’Africa.