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Foto del giorno: Venezia è splendida, ma dall'alto lo è ancora di più

Foto del giorno: Venezia è splendida, ma dall’alto lo è ancora di più

Fotografia di Fedele Azari, cieli di Venezia, 1916 circa. Il bombardiere Caproni Ca.33 (designato durante la Prima Guerra Mondiale in Caproni Ca.3) sorvola i cieli di Venezia durante i test di prova prima dell’effettiva entrata in servizio del velivolo. La fotografia di Fedele Azari è tanto semplice quanto densa di significati, retroscena e curiosità degne di nota. Ma alla fine, quel che salta all’occhio osservando l’immagine è l’impattante bellezza di Venezia, meravigliosa già di per sé, forse ancor più bella dall’alto.

Foto del giorno: Venezia è splendida, ma dall'alto lo è ancora di più

Procediamo con ordine, perché in questo caso i fili da intrecciare sono molteplici ed è facile cadere in confusione. Partiamo dall’autore – o comunque presunto tale – dello scatto: Fedele Azari. Nato a Pallanza (frazione di Verbania, in Piemonte) nel 1895, Azari si distingue fin da giovanissimo come un pittore provetto. Le parole e gli ideali di Marinetti fanno breccia nel cuore e nella mente del giovane piemontese, il quale nel suo periodo di studi a Torino aderisce felicemente al movimento pluriculturale noto ai più come Futurismo. Da buon futurista, Azari manifesta una spiccata propensione per la velocità, il progresso tecnologico e l’arte nella sua accezione fotografia. Un mix di queste tre cose gli permette di conseguire il brevetto da pilota nel 1915 ed arruolarsi nel Battaglione aviatori del Regio Esercito.

Sorvola nel ’15, durante i primi mesi di guerra, aree del Trentino per missioni di ricognizione. Tuttavia a causa di una non meglio specificata malattia, si vede costretto al ritiro dal servizio militare attivo. Ciò non significa che deve smettere di volare, giammai! Ottiene la possibilità di sperimentare i nuovi modelli dell’aviazione italiana (e in generale in dotazione presso gli eserciti dell’Intesa).

Venezia Fedele Azari aviatore

Ora entra in gioco il secondo attore di questo articolo, nonché oggetto d’interesse nella fotografia aerea di Azari. Tra il 1915 e il 1916 il progettista e imprenditore Giovanni Battista Caproni dà vita al Caproni Ca.33. Si tratta di un bombardiere biplano, trimotore a doppia fusoliera con cabina centrale. La ditta Caproni, di proprietà statale dal 1913, scommise sulla funzionalità del modello e vinse. Realizzò per Roma ben 270 esemplari, condividendo con l’esercito francese i moduli di progettazione.

Ben presto il Ca.33 (altresì detto Ca.3) divenne il bombardiere più impiegato nel conflitto, onnipresente sul Fronte Occidentale, così come su quello alpino-orientale. Qualcuno doveva pur testarli quei giganti di 11 metri in lunghezza per 30 quintali di peso a carico, giusto?

Venezia

Quel qualcuno era proprio il nostro Fedele Azari, il quale nel 1916 decise di volare su Venezia con un secondo Caproni Ca.33 ad affiancarlo. Dell’evento ci resta questa fotografia, che non può non lasciare colpiti. Lo scatto è futurista nella sua essenza, perché rinnega la staticità delle cose immortalate, osanna il movimento e lo consacra nell’olimpo della soggettività. Il dato reale, comune ed oggettivo, nella fotografia aerea futurista non esiste più. Azari lo sapeva e riuscì nell’impresa di connettere lo splendore senza tempo di Venezia (vista dall’alto) con il dinamismo del nuovo (si direbbe nuovissimo, vista la natura dei velivoli sui quali viaggiava) che avanza.