Fotografia di anonimo, Civic Opera House di Chicago, 17 novembre 1955. Lo scatto ritrae Maria Callas che, appena finita la sua esibizione sonora, riceve pessime notizie direttamente nel suo camerino. Due uomini entrano nella sua stanza e le consegnano una citazione in giudizio per violazione del contratto. Da quel contesto viene fuori la celebre risposta: “Non sarò citata in giudizio! Ho la voce di un angelo! Nessun uomo può farmi causa“
Ma chi era Maria Callas, la splendida cantante con una delle voci più belle di sempre? Innanzitutto diciamo che quello con cui l’abbiamo introdotta non è suo vero nome, ma il suo nome d’arte, pseudonimo di Maria Anna Cecilia Sofia Kalos. Parliamo di uno dei più grandi soprani della storia, nata a New York ma, come deducibile dal nome, di origine greca. Otterrà in seguito la naturalizzazione sia in Grecia che in Italia.
Il suo timbro di voce particolarissimo, di grandissimo volume e non omogeneo, la rese subito nota agli occhi dei più attenti. Divenuta alunna del maestro soprano Elvira de Hildago, sviluppò un grandissimo controllo dell’estensione della sua voce e da lì cominciò a fare la storia.
Per diventare qualcuno però non poteva rimanere negli USA, complice anche qualche problema familiare. Nel 1937 infatti la famiglia si spaccò e Maria, insieme alla sorella, tornò in Grecia al seguito della Madre. Nel 1945, dopo ben 8 anni, a causa della Seconda Guerra Mondiale, la Callas tornò negli USA, ma non per estarvi.
Qui accolse il consiglio della sua maestra Elvira de Hildago che le disse che per diventare davvero famosa in questo campo doveva raggiungere il Belpaese. Maria Callas arrivava dunque in Italia. E il caso, alle volte, gioca degli scherzi simpatici. Il ruolo con cui si consacrerà definitivamente sarà proprio quello di Elvira, ne I puritani del Bellini, che non era però suo ma che si trovò a interpretare sostituendo la prima designata.
Da lì in poi è inutile ricordare tutti i successi della Callas, che per via di tutte le frequentazioni e della sua vita divenne “La Divina“. La sua fama era oramai mondiale, e allora capiamo anche bene perché disse che non si sarebbe fatta citare in giudizio da nessun uomo, compresi il sottufficiale degli Stati Uniti Stanley Pringle e il vice sceriffo Dan Smith.